FABIANA ABBAZIA
A Campobasso sono circa 80 gli sfratti per morosità che a breve diverranno effettivi. 200 in tutto il Molise. Questi i numeri illustrati dal candidato sindaco a Palazzo San Giorgio, Giuseppe Saluppo che questa mattina, sabato 10 maggio, ha tenuto una conferenza stampa per spiegare quanto sia importante porre un freno a una vera e propria emergenza abitativa. Un allarme sociale che desta sempre più preoccupazione, costringendo la cittadinanza a riflettere dopo che l’ultimo caso registratosi nel capoluogo ha visto una donna separata e disoccupata, con tre figli minorenni a carico, essere letteralmente costretta ad abbandonare l’appartamento delle case popolari di via San Giovanni dei Gelsi, che non riusciva più a pagare.
“La mia non è campagna elettorale fatta sulla pelle dei più deboli”- ha precisato Saluppo, prima di far sapere di aver incontrato il presidente Frattura per chiedere una moratoria di un anno. “Bloccando gli sfratti per 12 mesi – ha spiegato l’aspirante primo cittadino – non solo diamo una mano a chi non riesce più a tirare avanti, ma alleggeriamo anche i problemi del comune che una volta che mette fuori gli inquilini è obbligato per legge a garantire le spese per gli alloggi di emergenza”.
Saluppo ha anche reso noto come l’incontro con il governatore sia andato a buon fine perché non solo ha strappato a Frattura la promessa della moratoria, ma lo stesso numero uno di via Genova ha già convocato per lunedì 12 maggio un tavolo con i direttori dell’Istituto autonomo case popolari per far luce sul da farsi.
“Prendendo come esempio tante altre regioni – ha ribadito più volte Saluppo – restiamo però in attesa che, sulla questione, approdi presto in Consiglio regionale una proposta di legge che, oltre a tutelare i diritti dei cittadini, sia rispettosa anche dei bilanci degli Iacp”.
A mostrarsi preoccupati sulla questione degli sfratti esecutivi anche i rappresentanti dell’Unione Sindacale di Base che, oltre a dirsi favorevoli sulla moratoria, chiedono, come indicato dalla legge 9 del 2007, un’apposita commissione che possa effettuare una revisione degli immobili effettivamente occupati, mettendo così a disposizione quelli disabitati.
Sgomento sulla questione è stato espresso, inoltre, da numerose parti politiche e da molti candidati a Palazzo San Giorgio, come ad esempio, il consigliere uscente Michele Durante, fondatore del Movimento Lab che oltre a denunciare “come sia aberrante che, in un simile momento di crisi, lo Stato deroghi i principi sanciti nella Costituzione”, si è detto convinto su quello che dovrà essere “il primo atto della nuova amministrazione comunale, ovvero la moratoria di due anni sugli sfratti esecutivi dagli alloggi popolari”.
Ad alzare, invece, i toni i candidati in corsa per il polo civico, Michele Coralbo e Marcella Tamburello, che accusano la giunta Frattura di immobilismo.
Originale, invece, la proposta arrivata da Maurizio Oriunno, candidato di Sinistra Ecologia e Libertà, che chiede di utilizzare il palazzo Inpdap di via Garibaldi, da tempo ormai in disuso, per far fronte all’emergenza abitativa della città.