“Non ho alcun potere di aprire o chiudere reparti ma ho chiesto risposte sul caso di senologia a Isernia”. Così il governatore Donato Toma nelle comunicazioni fatte all’aula del Consiglio regionale, mentre in via IV Novembre imperversava la protesta di chi è arrivato nel capoluogo per manifestare contro la chiusura di senologia al nosocomio pentro.
“Ho chiesto a Lucchetti, direttore generale facente funzioni dell’Asrem, di mettere in mora ogni attività di riduzione delle strutture sanitarie della regione. In modo particolare – dice ancora il governatore – ho chiesto di non chiudere la ‘brest unit’. Nella riposta ottenuta è stato, però, segnalato come a Isernia ci sia solo un’unità di primo livello dove si possono fare analisi, mammografie e interventi ambulatoriali, ma non interventi chirurgici, che avvengono inevece a Campobasso, unità di secondo livello”.
Una risposta questa che convince lo stesso Toma a non voler forzare la mano per salvaguardare la salute delle pazienti.
In un primo momento, infatti, l’invito del governatore, rivolto ai manifestanti, è quello di riflettere sui livelli di sicurezza “perché – dice – le linee guida nazionali non vanno contro i pazienti ma salvaguardano proprio questi ultimi”. “Se c’è stato un servizio non autorizzato – aggiunge subito dopo – qualcuno ne risponderà”.
Poco dopo Toma incontrerà una delegazione dei comitati in deifesa della sanità. Riunione dopo la quale il presidente deciderà di convocare Lucchetti.
Nel mentre, fuori dal Palazzo, anche la protesta della consigliere regionale e presidente della IV Commissione, Filomena Calenda, che in via IV Novembre ha deciso di incatenarsi. Dopo le dichiarazioni di Toma, circa la risposta di Lucchetti, la Calenda tornerà a forzare la mano e chiedere al presidente di rimuovere Lucchetti dall’incarico.
A incalzare anche l’ex presidente del Consiglio comunale di Campobasso, Michele Durante, intervenuto alla manifestazione di protesta e che ha invitato pubblicamente i capigruppo di PD e M5S, Facciolla e Greco, a presentare la mozione di sfiducia nei confronti del presidente Toma.
“La programmazione politica del governo regionale è assolutamente inadeguata al momento storico, di grandissima pressione, al quale sono soggetti i cittadini molisani. Per questi motivi – ha detto l’ex inquilino di Palazzo San Giorgio – ho invitato i capigruppo di opposizione in Consiglio a presentare la mozione di sfiducia, non più procrastinabile, al governatore. Questo porterà in prima battuta a trasformare in atti politici concreti le dichiarazioni di intenti che potrebbero restare nel limbo delle chiacchiere, e, come risultato finale, – ha concluso – sfiduciare un governo regionale che non si mostra all’altezza del suo compito”.