Scuola, presidi in tutta Italia. A Campobasso i precari incontrano il Prefetto: sul tavolo il diritto alla stabilizzazione in vista del concorso

Un momento dell’incontro tra sicandalisti e Prefetto

Come nel resto d’Italia anche in Molise, ieri pomeriggio, venerdì 12 febbraio, i precari della scuola hanno promosso un presidio unitario davanti alla Prefettura di Campobasso, per chiedere l’apertura di una trattativa che, in vista della pubblicazione del bando di concorso a cattedre, affronti il le problematiche di chi ha diritto alla stabilizzazione.

Una delegazione di precari è, così, stata ricevuta dal Prefetto di Campobasso, Francescopaolo Di Menna, al quale in quanto rappresentante del Governo a livello territoriale, ha chiesto accoratamente  di poter continuare a lavorare per la scuola pubblica. Le loro storie, le loro speranze, le loro delusioni sono state al ascoltate con attenzione e partecipazione dal Prefetto del capoluogo che ha assicurato il suo impegno per portare all’attenzione della Presidenza del Consiglio dei Ministri le richieste dei precari.

Le organizzazioni sindacali hanno, infatti, perseguito questo obiettivo in tutta Italia: coinvolgere i prefetti perché nella loro funzione si facciano garanti delle richieste unitarie.

“Un dato su tutti è stato evidenziato: il piano nazionale di assunzioni derivante dalla legge 107 – fanno sapere i sindacati dopo la mobilitazione – non ha risolto il problema del precariato storico, perché ha evitato di guardare al precariato della scuola come a quel corpo unico che in questi anni ha provveduto al regolare funzionamento delle scuole stesse. Il piano nazionale di assunzioni non ha voluto gestire una fase straordinaria di cui i precari non hanno responsabilità, tutta da attribuire a una politica perversa che ha alimentato in questi anni la speranza di lavoro, per poi toglierla senza una reale motivazione e senza prendere in considerazione neanche la sentenza della Corte di Giustizia  Europea”.

Per questo le sigle sindacali che hanno promosso l’iniziativa chiedono l’apertura di una trattativa sulle modalità e sui tempi di espletamento del bando di concorso e la necessità che contemporaneamente si definisca un piano pluriennale di stabilizzazioni. “Si deve fare in modo – reclamano le organizzazioni sindacali – di garantire il futuro del proprio lavoro a coloro che da anni lo portano avanti con professionalità e competenza e ai docenti della scuola dell’infanzia esclusi dall’assunzione nella fase del potenziamento”.

La Flc Cgil insieme a Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda sperano che dopo la protesta si apra un confronto vero con il Governo che permetta alle parti di condividere il cammino verso il bando per il concorso con tempi distesi e modalità di svolgimento credibili e  con una definizione degli organici veritiera e funzionale ai reali bisogni delle scuole”.

Continueremo con le mobilitazioni e le azioni legali per garantire i diritti e il lavoro a tutti i precari che da anni garantiscono il funzionamento delle scuole”, è poi la promessa delle sigle sindacali.

 

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