Un milione e duecentoseimila euro è la cifra che la Giunta regionale capeggiata dal governatore Toma ha stanziato per rispristinare 12 posti letto al Cardarelli di Campobasso. Sei quelli dedicati alla stroke unit (centri urgenza ictus), sei per neurologia e due per i day hospital.
Si tratta in definitiva di ripristinare, nel nosocomio del capoluogo, la possibilità di intervento in quelle patologie tempo-dipendenti come l’ictus, il cui trattamento dal 2017, avviene solo al Neuromed di Pozzilli.
Il reparto sarà diretto dal primario Nicola Iorio e sorgerà al quinto piano della struttura, grazie a fondi che la Regione potrà attingere dal Patto per il Molise, sottoscritto dall’allora presidente Frattura con il governo Renzi.
Una sorta di ‘rivincita’ dell’attuale governo regionale che ormai da mesi attende la nomina del commissario ad acta della sanità e che ora cerca di agire, nei limiti del possibile, aggirando la normativa.
Un principio questo, valido anche per un altro progetto al quale in via Genova si starebbe lavorando e che potrebbe far sorgere in futuro un ospedale unico tra Isernia e Vanefro e forse anche ad Agnone. In definitiva, la struttura potrebbe essere edificata a spese dell’Inail, mentre l’ente di via Genova in secondo momento potrebbe riscattarlo.
Si tratta di un progetto a lungo termine che dovrà certamente fare i conti con quanto accadrà in Molise nel comparto sanità, ma che oggi, almeno nelle affermazioni di Toma, trova respiro in un nuovo concetto di sanità pubblica per la ventesima regione.