In Calabria, invece, il commissario è il generale dei Carabinieri Saverio Cotticelli e il subcommissario Thomas Schael.
“Si tratta di nomine cruciali per questi territori, che hanno non solo difficoltà di bilancio, ma soprattutto che non riescono a dare ai cittadini il livello di servizi sanitari che la legge richiede. Sono realtà diverse, non posso sovrapporre le due situazioni, tuttavia, per i cittadini il risultato non cambia: hanno diritto a una sanità migliore e a servizi efficienti”, sono state le parole che il ministro alla Sanità, Giulia Grillo, ha affidato alla rete subito dopo le nomine.
“Mi hanno fatto qualche critica – ha specificato l’esponente del Governo gialloverde – per aver enfatizzato il bisogno di legalità quale presupposto della scelta dei nomi. I commissari ad acta sono figure di garanzia, che incarnano i valori della competenza, onestà e trasparenza, da sempre miei cavalli di battaglia. Sono sicura che porteranno buoni risultati. Per gli incarichi di subcommissari ho scelto personalità di chiara fama e competenza nella gestione della sanità pubblica. Le personalità designate stasera dal Cdm hanno tutti i requisiti per fare un buon lavoro, vi assicuro che lavoreremo a stretto contatto e tra sei mesi valuteremo i risultati”.
“Voglio rassicurare i cittadini molisani e calabresi – ha concluso la Grillo – che l’impegno di questo governo è totale per risollevare la sanità delle loro regioni. Lo ripeto in ogni mio intervento, il diritto alla salute va garantito in ogni angolo del Paese, senza disparità e riducendo al massimo le diseguaglianze che per me sono intollerabili”.
A esprimersi in merito alle nomine il governatore Toma, protagonista solo qualche giorno fa di un botta e risposta piccato con il ministro Grillo. “Il Governo – ha detto – ci ha messo sei mesi per scegliere il commissario alla sanità in Molise. Ieri sera sono stato accolto in Consiglio dei ministri con molta cordialità, ma ho difeso la nostra terra con forza: ho ribadito e fatto mettere a verbale la mia contrarietà ad una nomina esterna e le lungaggini inaccettabili dei tempi. Inoltre, nel decreto di nomina del commissario non emerge alcuna motivazione di merito riguardante le ragioni della scelta: si è trattato, dunque, di un atto prettamente politico di esercizio del potere da parte di chi ce l’ha, che ha scavalcato la volontà del Consiglio e della Giunta regionale, nonché della Conferenza delle regioni, che si erano espressi a favore della nomina del presidente”.
“Ad ogni modo, a differenza del ministro Grillo, i ministri della Lega, nell’ultimo periodo, sono stati più attenti alle nostre richieste e hanno accompagnato la scelta, che, ribadisco, contestiamo, di una figura di alto livello. Alla quale, con profondo senso istituzionale e nell’interesse esclusivo del diritto alla salute dei molisani, auguro buon lavoro. Ma, sia chiaro, da oggi sappiamo esattamente di chi saranno responsabilità ed errori. Nessuno sconto e massima attenzione. I molisani – ha concluso il governatore – prima di tutto”.
Una scelta, quella che arriva dal Governo centrale che pone fine a una lunga attesa per la ventesima regione, dove nel comparto sanità c’è molto da lavorare.