Sotto la lente d’ingrandimento degli esponenti del Movimento 5 Stelle del Molise ancora una volta la riorganizzazione sanitaria del governatore Frattura che fa pendere troppo l’asticella verso la privatizzazione. A non convincere i pentastellati del Molise, riuniti oggi lunedì 7 marzo davanti a i giornalisti nella sede del dopolavoro ferroviario, non è solo l’integrazione tra Cardarelli e Cattolica di Campobasso, ma l’ipotesi dedotta dagli stessi grillini, di una possibile “fusione” tra Veneziale di Isernia e Neuromed di Pozzilli. Un’idea questa, esposta dal consigliere regionale Antonio Federico che si configura come risultato di alcune riflessioni su due avvenimenti. Come prima cosa le dichiarazioni del governatore della vicina Campania, De Luca, sul Neuromed capace di attirare troppi pazienti dalla regione limitrofa e, in secondo luogo, una delibera di Giunta che ha dato seguito a un cospicuo finanziamento nazionale per l’ampliamento della struttura di Pozzilli.
“Sulla questione – dice, infatti, Federico – vogliamo vederci chiaro, ecco perché proprio oggi abbiamo protocollato un’interrogazione che sarà portata in Consiglio regionale”.
Quando la parola passa ai rappresentanti del Movimento di Palazzo San Giorgio l’attenzione si sposta inevitabilmente sulla riunione dell’assise civica dello scorso venerdì 4 marzo, quando nell’aula consiliare per il portavoce pentastellato, Roberto Gravina, “è andato in scena un vero e proprio teatrino”.
“Sulla questione sanità e sulla perdita della struttura pubblica di due reparti strategici come quello di cardiologia e oncologia – dice il portavoce del Movimento per il Comune – avevamo presentato una mozione che poi abbiamo deciso di ritirare per andare compatti al voto. Tuttavia, non è stato possibile in quanto – chiosa Gravina – la maggioranza di Battista ha preferito scrivere una bruttissima pagina di un’espressione che andasse incontro al piano operativo di Frattura”.
Sotto accusa per Gravina, poi, l’astensione dal voto del consigliere Gianluca Maroncelli. (Anche se a pesare sul voto finale è stato, soprattutto, chi non si è presentato in aula, ndr).
“È stata un’occasione – le parole del consigliere Simone Cretella – in cui è emersa una maggioranza di centrodestra travestita da centrosinistra”. Ancora più dure poi le parole di Luca Praitano che ha parlato di “fantasanità” e di “un’assurda anomalia che ha portato i rappresentanti dell’amministrazione a votare contro il proprio ospedale”.
fa.av