ANDREA VERTOLO
Si è tenuta questa mattina, giovedì 26 febbraio, nella sala conferenze dell’ospedale ‘Cardarelli’ di Campobasso l’incontro sulla difficile situazione della sanità molisana. L’assemblea, organizzata dal ‘comitato Pro Cardarelli’, ha visto la presenza di molti operatori sanitari, ma anche di esponenti politici tra cui i segretari regionali di Sinistra Ecologia e Libertà e del Partito Comunista. A moderare la riunione la dottoressa Daniela De Capoa, che insieme al presidente del comitato, Italo Testa, hanno non solo analizzato la situazione odierna del sistema sanitario, ma anche avanzato proposte precise per la difesa della sanità pubblica.
Nell’arco dell’assemblea si è sottolineata la volontà di discutere del riordino complessivo dell’offerta regionale, senza nascondersi dietro campanilismi che spesso affiorano in tali discussioni. Il comitato, che da tempo è in prima linea per la difesa del sistema sanitario pubblico, lancia ancora una volta un campanello di allarme e, allo stesso tempo, promette immediate iniziative di lotta nei confronti di una politica regionale poco attenta alle proposte che arrivano da chi opera nel comparto.
Per i membri del ‘Pro Cardarelli’ bisognerebbe “intervenire sul sistema sanitario affinché le strutture private rientrino nella media nazionale per la distribuzione dei fondi, risultando complementari alle strutture pubbliche e non sostitutive”. Inoltre, è stata anche avanzata la proposta per la creazione di strutture intermedie che facciano da ponte tra l’ospedale e il territorio.
La riorganizzazione della rete ospedaliera dovrà passare anche dall’ individuazione di tre tipologie di nosocomi, differenziati per: alta, media e bassa intensità di cure. Ciò consentirebbe, infatti, di “non chiudere alcun ospedale, ma di riconvertire tutte le strutture operanti in regione”. Un’operazione questa, che garantirebbe all’indotto di restare integro, insieme ai posti di lavoro.
Infine, per il Comitato sarebbe importante “individuare dei sistemi di verifica e controllo delle attività, per evitare sprechi che, sino ad oggi, sono stati spesso evidenziati in larghi settori della sanità”.
Oltre la proposta c’è l’azione. Il comitato Pro Cardarelli, infatti, forte delle proprie ragioni, si dice pronto a “non lasciare che tali idee restino nel silenzio amministrativo”. Bisognerà quindi attendersi una stagione calda per la politica regionale, che sul tema spesso non ha lasciato soddisfatti né gli operatori sanitari, né tantomeno gli utenti del servizio sanitario pubblico, fondamentale in una società che si definisce civile.