I dettagli per la tappa del capoluogo sono stati illustrati in conferenza stampa a Palazzo San Giorgio da Italo Testa e Michela Musacchio. Il nodo sostanziale di tutto il riordino resta l’integrazione tra pubblico e privato, per il Forum, “a discapito del primo”.
“I tagli – le parole di Testa – riguarderanno le strutture pubbliche a vantaggio di quelle private e le conseguenze peggiori ricadranno sui dializzati e i malati di Alzheimer”.
Dello stesso parere la dottoressa Musacchio, oncologa al Cardarelli di Campobasso, che ha ricordato proprio come tale reparto della struttura pubblica sarà trasferito alla Fondazione Giovanni Paolo II, insieme a cardiologia.
Mentre il Forum chiama a raccolta i cittadini per una nuova e sentita protesta, a pronunciarsi sul tema dell’integrazione è il senatore molisano del Pd, Roberto Ruta. In modo particolare l’esponente di Palazzo Madama torna sul tema del cambio della governance della Fondazione che qualche tempo fa aveva generato non poche polemiche tra lo stesso Ruta, Frattura e Leva da una parte e il rettore e il presidente della Cattolica, Anelli e Guizzardi, dall’altra.
Il cambio della governance viene definito nuovamente da Ruta come “una scelta determinante e necessaria”, in quanto consentirebbe di “riequilibrare con oltre il 75% la distribuzione dei posti letto per acuti in favore del pubblico (rispetto al 70% attuale, al 71% della proposta dell’ex manager Carmine Ruta e al 63% della proposta Frattura)”.
Insomma, per il senatore si tratta di una “condizione necessaria e funzionale alla corretta gestione dell’ ospedale unico, in quanto la regia sarebbe tutta pubblica e all’ospedale regionale Cardarelli di Campobasso verrebbe aggiunta l’offerta sanitaria resa oggi dalla Fondazione con gli oltre cento posti letto ad essa accreditati dalla previsione dei piani operativi”.
Ruta torna anche sui reparti di oncologia e cardiologia “per i quali – dice – la regia deve restare in capo al Cardarelli anche con il cambio della governance in favore della Regione”.
Così con il Forum pronto a ingenerare la protesta nelle piazze, Ruta parla di un’integrazione che utilizzando una “struttura per due terzi mai utilizzata e con nove sale operatorie pronte, rende un miglior servizio ai cittadini”.
“Indispensabile” sempre per l’esponente al Senato del Pd è poi “la riconvocazione delle parti sociali e delle rappresentanze tutte per completare il percorso di confronto in tempi serrati”. Tuttavia, lo stesso rimarca come se non dovessero realizzarsi le soluzioni prospettate congiuntamente al governo regionale la posizione dei piddini “resta di assoluta contrarietà alla originaria proposta di piani operativi”.