Centrodestra e centrosinistra ancora non trovano la quadra per le prossime elezioni regionali a una settimana dalla presentazione di liste e candidati.
Il centrodestra, che ha già presentato alla carica di aspirante governatore il Presidente dell’Ordine dei Commercialisti del Molise, Donato Toma, deve fare i conti con una parte della coalizione in disaccordo con la scelta dell’ex assessore al Bilancio del Comune di Bojano, le cui dimissioni sono state protocollate questa mattina, venerdì 16 marzo 2018.
La scelta di Toma è piaciuta ai leader nazionali dei partiti tradizionali. Come ha riportato l’Ansa: “Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, e Noi con L’Italia esprimono apprezzamento per la candidatura alla Presidenza della Giunta regionale del Molise del Dottor Donato Toma, presidente dell’Ordine dei Commercialisti della Provincia di Campobasso. La candidatura, espressa dal territorio e con il concorso dei movimenti civici del centro-destra, ben rappresenta la volontà di rinnovamento e di cambiamento che il centro-destra si propone di interpretare in Molise come a livello nazionale. L’alto livello morale e professionale del nostro candidato, e la sua esperienza professionale e associativa che lo ha messo in diretto contatto da un lato con le realtà economiche e produttive, dall’altro con le istituzioni in Molise, sono caratteristiche che lo mettono in condizione di saper interpretare al meglio le esigenze di un territorio che ha bisogno di una svolta profonda per ricominciare a crescere”.
L’ex assessore regionale al Bilancio, Gianfranco Vitagliano, però, dal proprio profilo Facebook lancia segni di mancata unione nel centrodestra. “Se Donato Toma non ha nulla da dire sul governo regionale uscente non è il mio candidato alla Presidenza della Regione”, l’eloquente post di Vitagliano, il quale domenica 18 marzo 2018 dovrebbe essere al fianco dell’ex governatore Michele Iorio, il quale ha convocato una convention per creare una coalizione parallela al centrodestra, formata da liste e movimenti civici. Non è da escludere che, qualora si riuscisse a creare una nuova coalizione ‘civica’, quest’ultima potrebbe puntare sull’imprenditore nel settore delle costruzioni e della comunicazione, Marciano Ricci.
Resta da verificare l’area in cui si posizionerà l’ex consigliere regionale Massimo Romano, il quale aveva già dichiarato di appoggiare soltanto l’eventuale scelta del giudice Di Giacomo.
Nel centrosinistra, parte del Partito Democratico dà per scontata la riconferma del governatore uscente Paolo di Laura Frattura, il quale starebbe già lavorando alle liste, due delle quali composte da sindaci e amministratori comunali vicini al governo regionale di centrosinistra.
La segretaria regionale (dimissionaria) Micaela Fanelli è in contatto con Roma, da dove auspicano a una ricucitura dello strappo tra Frattura e Ruta, leader della coalizione ‘Molise 2.0’. L’opera di mediazione viene portata avanti anche dal sindaco di Campobasso e presidente della Provincia, Antonio Battista, il cui lavoro è teso a far comprendere che l’unione del centrosinistra potrebbe portare la coalizione a giocarsela con il Movimento 5 Stelle. Anche perché è un dato di fatto: centrodestra e centrosinistra disuniti stanno spalacando le porte al primo governo regionale di marca pentastellata. E questo è un dato di fatto.
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