“La situazione emergenziale che viviamo da anni in Molise – fanno sapere i leader dei singoli movimenti Tedeschi, Romano, Lombardi, Paradisi, Presutti, Astoree Coscia – richiede uno sforzo straordinario nell’individuare una strada per uscire dalla crisi economica, occupazionale e morale che sembra ormai irreversibile: per tentare di costruire un futuro possibile non ci si può affidare ad esperienze fallimentari del passato né a soluzioni improvvisate ed autoreferenziali, che rappresentano piuttosto un salto nel buio. Occorre, invece, un ampio schieramento che veda in prima linea la società civile impegnata a definire priorità programmatiche concrete e realizzabili, indicando ai cittadini i tempi, le modalità e le risorse per realizzarle. Un obiettivo ambizioso, questo, che deve essere assicurato, in primis, da un candidato Presidente in grado di garantire la credibilità della coalizione che rappresenta e dell’attuazione di una figura non di parte bensì espressione della società civile, la cui autorevolezza e la cui indipendenza costituiscano un argine alla dilagante disaffezione verso la politica”.
Sono questi i presupposti sui quali si basa la proposta avanzata a Di Giacomo, “una persona che ha in sé gli imprescindibili requisiti di autorevolezza istituzionale, assenza di conflitti di interessi e comprovate capacità organizzative e gestionali, ad assumere su di sé la responsabilità, verso il Molise e i molisani, di rappresentare questa esigenza collettiva”.
“Siamo consapevoli – continuano dalla confederazione – che un simile gravoso impegno comporterà per lui importanti sacrifici professionali, tanto più alla luce delle prestigiose cariche giurisdizionali e rappresentative ricoperte, ma confidiamo nella sua sensibilità e nel suo senso di responsabilità per raccogliere la sfida, nell’interesse superiore del Molise e dei molisani”.
Ecco perchè i singoli “movimenti si impegnano sin da subito ad avviare un percorso di condivisione e dialogo trasversale con tutte le forze sociali e politiche disponibili, per costruire la più ampia convergenza sui programmi e sulle persone, senza steccati ideologici, estendendo tale disponibilità anche a percorsi di convergenza per le elezioni politiche”.
Insomma, ora che il nome c’è bisogna solo aspettare se la persona designata sia disposta davvero a scendere in politica e raccogliere l’appello lanciato dai civici.