ANDREA VERTOLO
Si avvicina la data del referendum costituzionale, previsto per il prossimo 4 dicembre, e si alterna senza sosta l’impegno dei due schiarimenti a favore e contro la riforma.
Oggi, lunedì 21 novembre 2016, è toccato al comitato molisano del ‘no’, affiancato dal comitato Lab-L’isola che c’è, informare i cittadini campobassani sulle ragioni che portano a respingere la riforma costituzionale presentata dal Governo Renzi. Protagonisti della conferenza stampa, Michele Barone, portavoce del comitato del ‘no’, Michele Durante e Antonio Di Monaco rappresentanti di Lab- L’isola che c’è.
“Due sono i temi che vogliamo approfondire quest’oggi – ha esordito Michele Durante – il primo è di ordine tecnico, il quesito viene posto male ed è ingannevole. Non parla degli articoli modificati dalla riforma, ma parla in maniera generica di temi che non rispondono neanche pienamente a ciò che è scritto nel testo. Il secondo tema – ha proseguito – riguarda gli slogan utilizzati in questa campagna referendaria dal fronte del sì, vogliamo un’ Italia più bella, un’ Italia più rapida e via discorrendo. Quel tipo di Italia la volgiamo anche noi,anzi noi la vogliamo ancora di più, ma è sui temi che ci differenziamo da chi porta avanti questi slogan”.
“L’abolizione del Senato – ha sottolineato Durante – non esiste, perché il Senato resta, anche con una serie di qualità in termini legislativi. Inoltre le Regioni a statuto speciale non prevedono doppi ruoli, questo significa che non avranno nessun rappresentante al Senato”.
Un’altra questione, molto battuta dai favorevoli alla riforma, è quella del più veloce procedimento legislativo. “In due anni e mezzo – ha sottolineato il portavoce di Lab – sono state approvate riforme che abbracciano aspetti tra i più importanti dello Stato. Non mi sembra che ci siano stati problemi di velocità”.
Un aspetto preoccupante per Michele Durante, è rappresentato anche da un premio di maggioranza che potrebbe favorire chi vince con una bassa percentuale di voti, uno su tutti Matteo Salvini, che potrebbe cavalcare il clima di razzismo e xenofobia che è presente a livello mondiale. “Ci vuole poco – ha dichiarato ancora – affinché un’ ultra destra nazionale riesca a vincere le elezioni con poco più del 10 % del corpo elettorale”.
Il portavoce di Lab conclude lanciando un messaggio chiaro a Renzi. “Il Presidente del Consiglio – ha chiosato Durante – vuole querelare chiunque affermi che stia utilizzando soldi pubblici per la campagna referendaria a favore del sì? Allora mi querelasse, perché confermo che sta utilizzando i soldi pubblici per la campagna referendaria a favore del sì”.
La parola è poi passata a Michele Barone, rappresentante del comitato molisano del No, il quale ha sottolineato come “solo le persone che non sono serie possono utilizzare il tema dei costi della politica in reazione a questo referendum, in quanto – ha evidenziato Barone – c’è una norma nell’articolo 40 della riforma, il quale afferma che sono fatti salvi tutti i rapporti giuridici instaurati anche con i terzi. Si assicura, in sostanza, copertura costituzionale a tutti gli emolumenti dei parlamentari. Questa non è una riforma che aumenta i diritti dei cittadini – ha concluso Barone – anzi, sul diritto alla salute, ad esempio, si avranno solo ulteriori contrasti tra Governo e Regioni in materia di competenze”.
Antonio Di Monaco ha poi annunciato i prossimi appuntamenti. “A giorni – le sue parole – convocheremo una face conference. Raccoglieremo le domande dei cittadini che hanno ancora dei dubbi sulla riforma, intercetteremo le loro domande suddivise per tema, ed ognuno di noi risponderà ai vari quesiti”.