Se il presidente della Regione, Donato Toma, non darà seguito all’annullamento del Programma operativo sanitario sono già pronti i ricorsi per impugnare il documento davanti al Tar.
In attesa della manifestazione per la difesa della sanità pubblica in programma giovedì 30 settembre a Campobasso, sindaci e comitati sono sul piede di guerra.
Stessa cosa dicasi per le minoranze in Consiglio regionale che invocano le dimissioni. Così come pure lo stesso ex presidente Michele Iorio, da mesi cosigliere dissidente del centrodestra che ieri, insieme alla collega Romagnuolo, ha votato a favore dell’annullamento del POS.
Intanto uno dei primi ricorsi che potrebbe essere presentato dinanzi al Tar si trova già sulle scrivanie di Palazzo San Giorgio. “Già dalla scorsa settimana – ha, infatti, spiegato il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina – come amministrazione comunale abbiamo inteso conferire un mandato esterno, a uno studio privato, per produrre un ricorso al TAR proprio sul POS presentato giorni fa dal Presidente della Regione e Commissario ad acta della sanità regionale, Donato Toma.
La nostra azione, – ha aggiunto Gravina – alla luce anche di ciò che ha prodotto la discussione in Consiglio regionale di ieri, aveva e ha una ragione d’essere profonda, radicata nell’intenzione di tutelare e preservare i servizi sanitari che vengono offerti ai cittadini molisani nelle strutture presenti su tutto il territorio regionale a partire dall’Ospedale Cardarelli di Campobasso che, per quanto è rinvenibile nel citato POS, continua a perdere il suo ruolo di ospedale pubblico regionale “HUB”.
Nelle prossime ore si valuterà, quindi, se depositare o meno il ricorso, visto anche quanto votato dal Consiglio regionale. Resta un fatto – ha dichiarato in conclusione Gravina – ovvero che i Sindaci sono stati tagliati fuori da ogni confronto sul tema ed è per questo che si fa appello affinché ci si unisca a questa iniziativa, patrocinata dallo studio legale Ruta e dall’avvocato Romano, qualora il Commissario non revochi il POS.”