“I segni del referendum del 4 dicembre scorso – dice, infatti, Verducci – li abbiamo ancora addosso. Un anno fa eravamo qui per lanciare la campagna a favore del sì e, nonostante tutto, vi dico che quel lavoro non è andato perso. Quegli obiettivi di avere istituzioni più snelle e una politica meno dispendiosa che possa dar voce ai più deboli, sono ancora qui e stanno recuperando la forza del nostro popolo. Mi piace molto – prosegue – lo slogan scelto dalla mozione che sostengo con convinzione: dire rimetterci in cammino deriva da chi non ha certezze precostituite e da chi non si chiude nel palazzo, ma vuole costituire un percorso partecipato sia con le forze economiche che con tutto il mondo dell’associazionismo”.
Verducci, mostrandosi poi sicuro del risultato della mozione Renzi, evidenzia come le primarie della prossima domenica rappresentino “un grande momento di rilancio per un partito che ha bisogno di tornare in campo con la forza della legittimazione da parte della comunità”. E il partito, nelle parole di Verducci deve essere orientato a “costruire la comunità anche e soprattutto attraverso militanti che fungano da veri e propri volontari, dinanzi a un’emergenza sociale”.
Ciò che deriverà dall’esito del voto sarà, così, per Verducci un “partito pensante che si lascia alle spalle le lotte interne, che si apre ai giovani per esser disposto a cambiare le cose, ma soprattutto un partito collegiale”. “L’intento – dice poi Verducci – è costruire una squadra per i prossimi anni che sia plurale. Non basta il carisma del singolo per poter cambiare le cose”.
Nelle parole nell’esponente di Palazzo Madama anche la sua sicurezza nella scelta dell’ex premier. “Tra mille difficoltà – evidenzia – Renzi è l’unico che può dare autorevolezza, combattività, radicamento e forza popolare necessaria per cambiare le cose”.
Una sicurezza che arriva anche dalla segretaria regionale del Partito, Micaela Fanelli che ha introdotto, insieme a Bibiana Chierchia il senatore, rivolgendo ai presenti un appello al voto e ricordando lo sforzo organizzativo del partito locale per garantire in tutta la regione 80 seggi dove poter esprimere la propria preferenza.
Un appello al voto anche da parte della Chierchia convinta di un Pd in cui “bisogna agire di cuore e di testa, ma ancor di più lavorare di orecchie e, quindi, di ascolto e di mani che accolgono”, oltre combattere la mancanza di credibilità con “l’esempio”.
A sollecitare i cittadini a esprimere la propria preferenza per la mozione Renzi–Martina anche Nicola Messere che insieme a Manuela Vigilante, Mariateresa D’Achille e Giuseppe Caranci in Molise sostiene l’ex premier. “Ci auguriamo – dice Messere – che domenica si celebri una splendida festa democratica, che le primarie siano un grandioso momento partecipativo. Naturalmente, come candidato della compagine che sostiene la mozione Renzi-Martina, mi auguro che prevalga questa linea. Perché le primarie non sono una conta interna, ma una grande occasione per rilanciare il Partito Democratico e la linea di Renzi. Mi auguro quindi che le urne, domenica sera, ci consegnino un risultato per cui si possa riprendere con il discorso riformista già avviato, indispensabile – conclude – per l’Italia e per l’Europa”.