Una lunga giornata quella di ieri in Consiglio regionale, chiamato a discutere in seduta monotematica del POS 2019/2021 adottato dal presidente della Regione Molise, Donato Toma.
Un documento fortemente contestato dalle minoranze di Palazzo D’Aimmo e che rappresenta, invece, per il governatore un semplice atto dovuto che ha tra l’altro chiesto al direttore generale Asrem di non applicare. Lo fa sapere lo stesso Toma in Aula, prima di affermare che la vera riorganizzazione sarà contenuta nel POS successivo.
Su tutte le furie le minoranze, il Movimento 5 Stelle e il PD. Sia Greco, sia la Fanelli, in merito alle dichiarazioni di Toma, lasciano spazio all’idea che la mancata applicazione del POS che Toma ha adottato in appena 10 giorni in fondo sia dovuta alle competizioni elettorali in atto, soprattutto a Isernia.
“Magari – dice la Fanelli che parla di schizofrenia politico/amministrativa – per Toma sarebbe politicamente sconveniente parlare della chiusura di reparti?”.
Ma a contestare il POS in Aula è la stessa maggioranza del presidente. Non solo Iorio e Romagnuolo, ma anche Cefaratti. E sarà proprio lui, al momento del voto, a fare la differenza, insieme al presidente del Consiglio, Slvatore Micone.
Il primo esce dall’Aula, il secondo si astiene. Con i voti favorevoli delle minoranze a cui si aggiungono quelli di Iorio e Romagnuolo, Toma va sotto di 10 a 9. Il Consiglio regionale si esprime in favore dell’annullamento del POS 2019/ 2021.
Una sconfitta soprattutto politica per il presidente Toma che potrebbe ora aprire a diversi scenari.
Mentre i 5 Stelle già invocano le dimissioni, Iorio si rimette alla parola alla Corte Costituzionale. Fanelli e Facciolla parlano di un uomo ormai solo al comando.
“Toma – dice Fanelli – davvero prenda atto degli errori commessi. Capisca di essere rimasto come una nave senza motore in balia di una tempesta”. “Forse questa terra – invece il commento del segretario regionale del PD, Vittorino Facciolla – ha ancora una speranza di salvezza”.
Insomma, in via IV Novembre, dove ieri mattina per la questione sanità, ci sono state anche le proteste dei sindacati, l’autunno caldo è appena cominciato.