Politiche, lo spettro dei risultati sulle regionali: il PD ammette la sconfitta, il centrodestra si interroga sull’uomo della sintesi e i Cinque Stelle ora vogliono anche la Regione

Il PD prende atto della sconfitta. Lo fa affidando a una nota tutta l’amarezza per un risultato che lascia l’amaro in bocca. Il successo del Movimento Cinque Stelle, il Partito Democratico lo paragona a un vero e proprio “fiume che ha percorso la penisola e ha investito tutti. Al Sud, – dice la segretaria Micaela Fanelli  – in particolare. Il Molise non fa eccezione”.

Quello che è accaduto oggi non ha molto a che fare con il referendum costituzionale: è qualcosa di diveroi, qualcosa che ormai va interpretato.

E per la Fanelli è dalla sconfitta che “bisogna ripartire”. “L’abbiamo fatto tante volte, – si legge nella nota – dimostreremo di saperlo fare anche questa. Ringraziamo i cittadini e gli elettori e chi ci hanno sostenuto in questa difficile campagna elettorale. Chi ha lavorato generosamente con noi. Il partito, i partiti, gli amministratori, gli amici. Un grazie soprattutto ai candidati, persone competenti e capaci, di alto valore umano e professionale.
In bocca al lupo agli eletti dei 5 Stelle. Governare non è facile. E le attese su di voi ora sono enormi. Spero – conclude la Fanelli – ci riuscirete. Spero non cancellerete Europa e diritti. Ben oltre le appartenenze, c’è una rotta che mi auguro sia anche la vostra”.

E la sconfitta in casa PD che oggi pesa come un macigno dovrà fare i contri sia con le possibili dimissioni del segretario nazionale, Matteo Renzi, sia con le imminenti regionali, per le quali a breve dovranno presentarsi le liste. Cosa accadrà in casa del centrosinistra sono in molti a chiederselo, alla luce del fatto che andare divisi come alle Politiche potrebbe segnare un’ulteriore sconfitta. Ma sapere se tutti saranno disposti a fare squadra è ancora troppo presto per dirlo. Per il momento il centrosinistra con un risultato così scarno alle politiche, in Molise conta di avere già tre candidati governatori.

Le cose non vanno, però, meglio nel centrodestra dove la quadra per il candidato governatore ancora non è stata trovata e dove la sconfitta di Mario Pietracupa, il cui seggio sembrava quasi certo, apre scenari su cui riflettere.

In tutto questo, nelle imminenti elezioni regionali influirà anche il nome che verrà fuori dalla scelta operata dai Cinque Stelle che, forti del consenso nazionale devono però tornare a giocare una complicata partita locale, dove le modalità di approccio al voto dei cittadini sono differenti dalle altre competizioni elettorali.

Insomma, il 22 aprile il Molise sarà nuovamente chiamato alle urne e il panorama almeno al momento sembra avere confini incerti e quanto mai labili.

 

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