Con le nomine dei nuovi capi dipartimento della Regione Molise scelti dalla Giunta l’era del governatore Donato Toma sembra essere in netta continuità con la legislazione targata Paolo Di Laura Frattura.
Il numero uno del Molise ha riconfermato Mariaolga Mogavero, braccio destro dell’ex governatore e moglie dell’ex socio di Frattura nella nota vicenda Biocom, a capo del I dipartimento, quello per intenderci che si occupa degli atti della presidenza della giunta.
Riconferma anche per Massimo Pillarella, a capo del II dipartimento ‘Bilancio e risorse umane’; così come per Lolita Gallo, che continuerà a guidare il comparto Salute.
Due, invece, le novità: si tratta dell’ex numero uno della Protezione civile, Giuseppe Giarrusso ora a capo del dipartimento Politiche del territorio e Claudio Iocca al vertice delle Politiche per lo Sviluppo.
Su cinque nomi tre, dunque, sono state le riconferme dell’esecutivo del presidente, che durante tutta la campagna elettorale, anche sulla scia dello slogan #perbene, lasciò intendere ai molisani, un preciso cambio di rotta.
Ma proprio sui nomi indicati dall’esecutivo Toma è emerso più di qualche mal di pancia nella sua stessa maggioranza.
A dissentire sulle scelte l’ex governatore Michele Iorio, rieletto tra le fila del centrodestra dell’attuale presidente della Regione e che, per via della Legge Severino, ha visto ‘occupare’ il suo posto in via IV Novembre dalla giovane avvocato isernina, Eleonora Scuncio.
Iorio ha tuonato, infatti, sulla decisione dell’attuale governo regionale di non voler rispettare quella “voglia di cambiamento espressa dal popolo molisano lo scorso 22 aprile”
“I cittadini, – afferma l’ex presidente – nel dare fiducia alla coalizione di centrodestra, hanno lanciato segnali ben precisi relegando al terzo posto la coalizione del governo uscente responsabile dell’attuale condizione in cui versa il Molise. Una responsabilità che ricade non solo in capo ai soggetti politici che quel governo hanno rappresentato, ma anche in capo a coloro che sono stati parte integrante di scelte e provvedimenti che hanno portato la nostra regione nella situazione disastrosa in cui versa. L’elezione di un nuovo governatore che desse un segnale di discontinuità con il recente passato, nonostante la presenza in coalizione di ex alleati ormai critici del governo uscente a guida Pd, dovrebbe portare il presidente Toma – riflette Iorio – ad essere meno autoreferenziale e più attento al significato del voto. Perché non si può essere interprete di due politiche completamente diverse e cioè: da una parte essere il rappresentante di una coalizione di cambiamento e, allo stesso tempo, essere il rappresentante di una continuità dando fiducia ai vecchi interpreti di quella politica punita dai cittadini. Ecco perché le scelte di queste ore rappresentano uno schiaffo ai molisani”.
Ma per l’esponente di centrodestra le scelte di Toma sono “anche uno schiaffo agli alleati di governo, a quei partiti e ai soggetti politici che gli stessi interpreti del vecchio governo regionale non hanno esitato ad abbattere producendo danni all’economia molisana. Lo dimostra la scelta di mandare indietro i fondi destinati all’Autostrada a favore della Metropolitana leggera, lo dimostra la mancata spesa dei fondi europei a discapito del Molise e dei molisani, lo dimostra la mancata capacità di apportare scelte correttive al bilancio regionale piuttosto che rivolgersi ad ispettori ministeriali la cui unica opera è stata “ingessare” la Regione e risolvere i problemi attraverso denunce alla Procura ipotizzando chissà quali reati nei confronti del governo di centrodestra che oggi Toma rappresenta. Reati dissoltisi nel nulla come una bolla di sapone”.
“Come se non bastasse, – dice ancora l’ex governatore – oggi ci ritroviamo con una Giunta che dà fiducia a quegli stessi professionisti che nei cinque anni passati hanno condiviso ed elaborato delibere su alcune transazioni a dir poco scandalose, che hanno di fatto disapplicato la legge Madia per creare specifiche nuove opportunità di lavoro a danno dei precari e che hanno messo ai margini e danneggiato tutti quei dirigenti regionali non allineati al governo Pd, in qualche caso lasciando margini di ipotesi di danno erariale. Se non si corregge il tiro, – avverte Iorio – ho il timore che il Molise continuerà a percorrere la strada della politica già punita dai molisani”.
L’ex consigliere regionale si dice, infine, anche fiducioso che Toma “si ravveda e torni a ragionare senza influenze esterne con la sua nuova maggioranza rappresentata da tutti i partiti presenti in Consiglio regionale”.
Ma succederà davvero? Difficile ora poter rispondere a questa domanda, tuttavia, il panorama potrà essere più chiaro quando il cosiddetto spoil system della XII legislatura sarà completato, anche alla luce delle nuove nomine dei vertici degli enti subregionali, in scadenza entro fine mese.
f.a