GIUSEPPE FORMATO
È sera e il neo-sindaco Marco Di Biase, a quarantotto ore dalla sua elezione e ventiquattro ore dopo la proclamazione, si trova, da solo, nella casa comunale di Bojano. Apre la porta del Municipio, con un pizzico di fierezza e orgoglio.
È, forse, ancora un po’ spaesato, ma vuole iniziare a capire quanto ci sia da fare, soprattutto per rimettere in moto la macchina amministrativa del Comune di Bojano. Legge i documenti della sua nuova scrivania, sa che Bojano non può aspettare e che occorre ripartire immediatamente.
Si affaccia, di tanto in tanto, alla finestra, per guardare la piazza e i cittadini che passeggiano, pochi i giovani. Di Biase è consapevole che occorre ripartire proprio dalle giovani generazioni, evitando l’emigrazione di chi sarà il futuro della società.
La soddisfazione e l’orgoglio si leggono sul viso di Di Biase: “La gioia più grande, elezione a parte, è la fiducia che mi è stata accordata. Ho chiuso con quasi duemila preferenze e, detto sinceramente, me ne aspettavo almeno trecento in meno, considerando che le liste in lizza erano cinque. Ora spero di poter governare, tutti insieme, maggioranza e opposizione, per il bene della città di Bojano e dei suoi cittadini”.
Il cellulare squilla a ripetizione. L’eco della elezione ancora non si spegne. In tanti chiamano per complimentarsi per il traguardo raggiunto, che ha riportato un Di Biase alla guida dell’ente comunale, dopo l’interregno d’un trentennio del papà Gino, fondatore di Villa Esther, la clinica oggi amministrata dal nuovo primo cittadino.
La maggioranza è composta da otto consiglieri, equamente divisi tra uomini e donne. E anche la Giunta comunale vedrà due rappresentanti del gentil sesso sulle quattro nomine della sua squadra di governo. Le quote rosa incombono e in un esecutivo a cinque, compreso il sindaco, il 40% di assessori donne fa esattamente due. Obblighi previsti dalle nuove normative per tutelare la rappresentanza di genere.
Tra le decisioni su cui far convergere la maggioranza c’è anche l’elezione del Presidente del Consiglio comunale.
Di Biase già pensa alla sua squadra di governo e alle soluzioni per comporre la Giunta comunale, ma ribadisce: “Nominerò i quattro assessori puntando sulle competenze e sulle professionalità giuste che facciano al caso di Bojano e dei suoi cittadini. È necessaria una squadra forte per far ripartire la nostra città. Sono certo che la maggioranza collaborerà all’azione di governo, a prescindere da chi sarà assessore e chi consigliere comunale. Siamo stati chiamati a un compito importante in un particolare momento storico”.
“Farò in modo che il primo Consiglio comunale – ha sottolineato Marco Di Biase – sia partecipato attivamente dai cittadini. Voglio mostrar loro, nella massima trasparenza, i conti dell’ente comunale, per mostrare la situazione dalla quale si parte. E il bilancio sarà motivo di riflessione attenta, sia dell’inizio della nostra azione di governo, sia dell’assegnazione della delega assessorile. Dovremo risanare i conti e sotto questo aspetto non potremo sbagliare, per questo motivo occorrerà puntare su una persona esperta non solo di bilanci degli enti pubblici, ma soprattutto di come si lavora per risanarlo”.
In campagna elettorale ha annunciato la rinuncia all’indennità di sindaco. “È uno dei primi impegni che assumerò. L’ho detto e lo farò. Saremo parsimoniosi e trasparenti per tutto il lustro di governo”.
Le prime azioni su cosa verteranno? “Mi auguro che entro il mese di giugno arrivi a una svolta la questione della filiera avicola. Sarà già un primo passo importante. Poi, il leitmotiv della nostra azione sarà rivolto ai disoccupati, per i quali si lavorerà per offrire, in maniera parsimoniosa, posti di lavoro, per quanto è nelle competenze dell’ente comunale. Attiveremo tutte le misure più opportune, perché la ripartenza economica non potrà prescindere dalla restituzione dei posti di lavoro ai nostri concittadini”.
Il compito che aspetta a Marco Di Biase è importante e, al contempo, arduo, perché la città di Bojano, terzo centro più grande della provincia di Campobasso, dopo il capoluogo molisano e Termoli, è stata per decenni motore propulsore dell’economia regionale, ma ormai da alcuni anni sprofondata in una fase di depressione economica. Sarà il quinquennio decisivo, affinché Bojano possa far registrare un cambio di passo e tornare a splendere come nel periodo qualche tempo fa.