Molise: terra di disoccupati. Petraroia “Senza un accordo con il Governo impossibile frenare l’emorragia di posti di lavoro”

Il corteo della Marcia del Lavoro a Campobasso

FABIANA ABBAZIA

Una realtà drammatica tradotta in numeri. Cifre, quelle stimate dal Sole 24 Ore che descrivono un Molise dilaniato dalla mancanza di lavoro, nell’immediato così come nel prossimo futuro. Non solo infatti a diminuire è stato l’attuale numero di posti stabili richiesti dalle aziende e le imprese che hanno bisogno di figure altamente specializzate, ma anche la previsione di assunzione per il prossimo anno non è assolutamente rassicurante. Nella classifica stilata dal quotidiano economico la città di Campobasso, nella lista delle 105 province italiane si è piazzata al 93esimo posto. Un segno negativo rispetto al 2013 sceso addirittura del 22 per cento. All’ultimo posto si posiziona invece Isernia con un –15 per cento rispetto allo scorso anno.

Secondo le stime pubblicate dal Sole 24 Ore nell’anno che verrà, nel capoluogo di regione saranno 1040 le assunzioni previste, a fronte però di 300 licenziamenti.

Numeri quelli apparsi sulle pagine del giornale nazionale che sottolineano ancora come il Paese sia diviso in due. A fronte di regioni come il Molise, Basilicata, Calabria e Sardegna in cui i trend registrati si caratterizzano per il segno negativo, i segnali di ripresa ci sono stati invece nel nord-est del paese. Bolzano, Trento, Veneto ed Emilia Romagna. Buona la performance registrata proprio in quest’ultima regione, dove Bologna si è piazzata al quinto posto della classifica, dopo Milano, Roma, Torino e Napoli.

Un elenco “impietoso” quello pubblicato dal Sole 24 Ore soprattutto per il Molise, come ha sottolineato l’assessore regionale al lavoro, Michele Petraroia per il quale tali cifre “confermano la drammatica crisi economica e sociale che assilla la nostra regione. Il Molisenota il vicepresidente della giunta – perde il 22 per cento in termini di nuove assunzioni per il 2014, nel mentre tutte le altre regioni hanno un segno positivo o una piccola contrazione come la Sardegna e la Calabria, pari rispettivamente al -2 e al -3 per cento. Solo la Basilicata con il -15 per cento si avvicina al primato negativo del Molise”. Numeri questi in grado di attestare, sempre per Petraroia, “il disagio di un territorio che necessita di provvedimenti efficaci e tempestivi, come il Patto per il Lavoro sollecitato nel silenzio assordante del Governo Nazionale sia da Papa Francesco nella sua visita a Campobasso, sia da Susanna Camusso in Molise lo scorso 28 giugno in occasione della Marcia per il lavoro promossa da Cgil, Cisl e Uil”.

Il rappresentante del governo Frattura, nella nota inviata alla Commissione Lavoro della Camera dei Deputati in cui cita tutti i numeri di una crisi senza precedenti ha inoltre voluto ricordare come la Giunta Regionale ha chiesto al Ministero dello Sviluppo Economico, con la delibera 163 del 29 aprile scorso, il riconoscimento dell’Area di Crisi complessa per il Distretto Produttivo di Bojano, Isernia e Venafro. Un’area questa in cui si sono fermate aziende di dimensioni nazionali quali la ex Solagrital e la Ittierre di Pettoranello, con una perdita occupazionale di mille addetti diretti, o di tremila se si considera anche l’indotto. Per Petraroia inoltre in assenza di un Accordo di Programma definito con il Governo che attribuisca al Molise risorse del Fondo Nazionale di Coesione, non si riuscirà a frenare l’emorragia di posti di lavoro e non potrà essere invertita la tendenza”.

 

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