Molise escluso dal Piano Strategico ‘Grandi Progetti Beni Culturali’ e carenza personale nel settore, Fanelli (PD) scrive al ministro Franceschini

“Non c’è pace – e neppure la giusta attenzione istituzionale – al settore della Cultura in Molise”. Così la capogruppo dem in Consiglio regionale, Micaela Fanelli, che parla di “tanti, troppi episodi incresciosi si stanno verificando negli ultimi mesi, nonostante la grande mole di fondi in arrivo dal PNRR che però, in Molise, o non atterrano, ovvero si scontrano con problemi mai risolti, quali quello della mancanza di personale”.

“Due problemi, su tutti, – dice – stanno impattando, in negativo, in uno dei comparti sui quali la Regione dovrebbe impegnarsi di più. A Roma e a Campobasso.

L’esclusione della nostra regione dal Piano Strategico ‘Grandi Progetti Beni Culturali’ e la cronica, drammatica carenza di personale, che impedisce, addirittura, la fruizione di alcuni dei siti più belli ed importanti del nostro patrimonio culturale, come ad esempio quello del Castello di Gambatesa, che pur essendo pienamente godibile, è chiuso per mancanza di addetti, come ha drammaticamente denunciato pubblicamente la Sindaca Genovese. E come successo per molti altri monumenti del nostro territorio in passato. Mobilitiamoci tutti perché vi sia una maggiore attenzione. Così come speriamo si risolva la contrastata questione del nuovo direttore del Parco Archeologico di Sepino, che pure aveva visto interessanti e valide partecipazioni dal territorio e si è concluso con una assegnazione contestata, che ci auguriamo non rallenti e non pregiudichi il rilancio di quel sito.

Ma passiamo a un’altra vicenda, affatto attenzionata e a nostro avviso molto grave.

Si tratta del “mistero” del Piano Strategico “Grandi Progetti Beni Culturali”, varato dal Ministero della Cultura il 9 febbraio scorso, per un ammontare di 200 milioni di euro di investimenti, che ha previsto 38 nuovi progetti e 3 nuove acquisizioni del patrimonio dello Stato. Con solo il Molise, insieme alla Valle D’Aosta e alla Sicilia (con quest’ultima, però, che ha optato per un’altra linea di finanziamento mirata) a non essere rientrati in questo importante canale di finanziamento.

Sappiamo benissimo che il bando del Ministero non prevedeva criteri basati sulla ripartizione regionale delle risorse ma, al contrario, non sappiamo nulla sulle azioni messe in campo dai diversi soggetti interessati per valorizzare gli indiscussi gioielli storici e culturali del Molise. Dai nostri meravigliosi borghi, ai siti archeologici, alla nostra ineguagliabile rete tratturale.

Così come non capiamo perché il Presidente Toma non abbia fatto tutto il possibile, anche in Conferenza delle Regioni, per inserire la nostra regione nel novero degli interventi finanziati ovvero garantire altri finanziamenti dedicati al Molise. Bastava che desse parere negativo a quella Conferenza che pure dice sempre di frequentare assiduamente. Bastava un poco di attenzione per far rientrare almeno un sito della nostra Regione!

E il dubbio sorge spontaneo: i diversi soggetti interessati al tema beni culturali si confrontano, collaborano, progettano e si interfacciano? A noi pare sempre che su questo manchi una regia locale vera che, al di là delle competenze specifiche, a nostro avviso spetta alla Regione.

Per tentare di comprendere come sia davvero andata, ma soprattutto nel tentativo di “sanare” questa lacuna e trovare spazio per valorizzare almeno uno dei nostri gioielli culturali, ho pertanto chiesto un appuntamento con la Soprintendenza del Molise e ho scritto direttamente al Ministro della Cultura Franceschini (sul mio sito il testo della missiva https://bit.ly/3ssp2MQ)  che spero, – conclude Fanelli – anche a giochi ormai chiusi, possa dimostrare più interesse per il Molise rispetto ai vertici regionali”.

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