MARIA CRISTINA GIOVANNITTI
Basta pale eoliche in Molise, dietro cui – con la scusa dell’energie rinnovabili – si nascondono sistemi d’affare locale e infiltrazioni camorristiche. Contro l’invasione selvaggia e senza senso di campi eolici nella piccola regione molisana arriva la proposta di legge n.71 “Misure urgenti per la gestione coordinata delle energie rinnovabili” firmata dai due consiglieri regionali Vittorino Facciolla e Michele Petraroia.
FACCIOLLA E PETRAROIA FRENANO L’INVASIONE DELLE PALE CON UNA PROPOSTA DI LEGGE – Secondo la proposta Facciolla-Petraroria il Molise sta subendo una vera e propria violenza eolica: troppe pale per una regione che arriva a produrre fabbisogno energetico quattro volte superiore a quello necessario. Ebbene si perché il Molise è davvero un lembo di terra di soli 4460 chilometri quadrati su cui già sono impiantati ben 408 aerogeneratori. Già solo questi presenti sul territorio producono energia oltre il 35% del necessario, un numero elevatissimo se si considera che una regione grande come la Lombardia produce, invece, appena l’11,3% del fabbisogno. Inoltre, solo con questi impianti eolici, il piccolo Molise conta un campo ogni 164 chilometri quadrati, per una distanza media di 13/14 km/q rispetto alle ampie distanze nazionali che prevedono, invece, parchi eolici ogni 286 chilometri.
Il paradosso è che l’invasione eolica non vuol cessare in Molise visto che, in attesa solo dell’ok, ci sono altri 2131 aerogeneratori che, insieme ai 408 già presenti, arrivano ad un totale di 2439 pale eoliche. Ma dove impiantarle? Bisogna tener conto che il Molise, fazzoletto d’Italia, ha il 54% del territorio legato a vincoli paesaggistici come per esempio le aree tratturali, i siti archeologici, i paesaggi agrari storicizzati ed aree naturalistiche protette. Non meno importante è il problema delle ampie zone a rischio dissesto idrogeologico che, proprio giorni fa, ha portato il Presidente Frattura e l’Assessore ai Lavori Pubblici Nagni a chiedere un supporto finanziario nazionale per intervenire su ben 100 opere a rischio idrogeologico in regione. Tenuto conto di tutti questi elementi Facciolla e Petraroia propongono la e sospensione dell’iter delle autorizzazione delle nuove pale eoliche.
COMITATO ANTI CAMORRA, ASSOCIAZIONE CAPONNETTO E IL PARTITO COMUNISTA CONTRO LE INFILTRAZIONI DELLA CAMORRA NELLE PALE EOLICHE – La voglia di impiantare in ogni dove senza tanto criterio aumenta il dubbio che, dietro le pale eoliche, non ci sia solo la voglia di produrre energia rinnovabile ma si intreccino interessi affaristici locali e, peggio ancora, camorristici. E’ il Comitato contro le Camorre a denunciare questa possibile lobby verso l’invasione eolica selvaggia al punto che, qualche giorno fa, ha deposto presso il Tribunale di Larino una denuncia esposto sulla connessione eolico e camorra in Molise. Maneggi e affari loschi su cui Emilio Izzo, spalleggiato dall’Associazione Caponetto e il Partito Comunista dei lavoratori, chiede di far luce, in particolare in merito alle convenzioni firmate tra i comuni e le ditte eoliche e dove le amministrazioni locali s’impegnano a reprimere qualsiasi protesta da parte della cittadinanza. Un gesto che è un evidente segno di anti democrazia.