Arriva dal vice presidente della Regione Molise, Michele Petraroia, nonché assessore alla Politiche sociali l’appello ai Comuni molisani per rispondere al bando Pubblico del Ministero dell’Interno sull’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Il progetto Sprar destinato agli enti locali, per i quali prevede l’accoglienza dei bambini immigrati fino al 31 dicembre 2016 è stato, infatti, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale numero 118 del 23 maggio.
I Comuni interessati potranno rispondere all’avviso entro il prossimo 23 luglio in forma singola o associata, contribuendo con proprie strutture, dotazione organica, mezzi o progetti a coprire il 20 per cento del costo complessivo dell’intervento. Il Ministero riconoscerà un importo pari a 45 euro al giorno per ogni minore, ma viene stabilita una fascia per numero massimo di minori stranieri da accogliere proporzionata al numero di abitanti del comune proponente. Fino a 5 mila residenti sono autorizzati al massimo 10 posti di accoglienza che salgono a 20 per i comuni con popolazione tra i 5 mila e i 15 mila abitanti, e a 30 posti fino a 50 mila residenti.
Un singolo progetto potrà prevedere anche la dislocazione in più strutture su più Comuni per un numero massimo di 70 minori, secondo i medesimi parametri e purché sia individuato un comune capofila.
“Di concerto con l’Anci, e sentite le Prefetture del Molise, l’assessorato alla Politiche Sociali – fa sapere Petraroia – convocherà un’apposita riunione operativa sull’emergenza profughi entro la prima decade di giugno”.
Si tratta di un rinnovato appello quello che arriva dalla sede dell’assessorato di via Toscana, da dove circa un mese fa Petraroia aveva fatto sapere che nessuno dei 136 Comuni molisani aveva risposto al bando per l’accoglienza, nel periodo di giugno-settembre 2015, dei minori stranieri non accompagnati. Una notizia alla quale aveva fatto seguito un’accorata denuncia da parte dell’associazione socio culturale ‘Giuseppe Tedeschi’ che aveva constatato con rammarico “l’amara realtà”. I volontari della Onlus in quell’occasione avevano voluto sottolineare come “la non risposta dei Comuni del Molise, non solo segnava una pessima pagina di solidarietà ma creava uno svantaggio anche per l’integrazione lavorativa, dato che 50 bambini in regione avrebbero richiesto figure professionali da inserire, dai mediatori culturali, psicologici, interpreti, assistenti sociali e tecnici”.
“Dobbiamo tornare ad approfondire le molteplici opportunità delle nostre aree interne che vedrebbero riaprirsi sia le scuole che le speranze per progettare un futuro multiculturale ed interdipendente utile a rilanciare e rimotivare i comuni delle zone svantaggiate. Questo è l’impegno a cui dedicare energie, amore per il prossimo e competenze tecniche” su questo rifletteva agli inizi del mese di maggio l’associazione Tedeschi all’indomani dell’inascoltato appello lanciato dall’assessorato alle Politiche Sociali.
Ora, mentre Isernia si prepara ad accogliere i migranti adulti e la possibilità si sta facendo strada anche per alcune strutture ricettive di Campomarino Lido, per i Comuni della Regione si apre un’altra opportunità per essere solidali con i meno fortunati e non resta che attendere per capire da che parte quel piccolo lembo di terra chiamato Molise sceglierà di stare.