“L’unione bisogna farla sui temi non a tutti i costi sulle persone”. A dirlo è Michele Marone, alla guida dell’opposizione al Comune di Termoli e coordinatore regionale di ‘Energie per l’Italia’ che già da qualche tempo ha annunciato la sua candidatura alla presidenza della Regione. Incassato il sostegno da parte di quattro liste, l’ultima arrivata in ordine temporale quella di Civica per il Molise, che si aggiunge al Movimento agricolo molisano, Azione civica Molise e, ovviamente Energie per il Molise, Marone si dice pronto a tirare dritto.
Se da un lato, infatti, lancia un appello “alle forze politiche responsabili capaci di fare sintesi per salvare la Regione”, Marone fa sapere anche di non rinunciare alla sua candidatura, qualora il giudice Di Giacomo dovesse sciogliere le riserve e decidere di guidare la coalizione di centrodestra. E proprio sul presidente del Tribunale di Isernia, il coordinatore regionale del movimento che a livello nazionale fa capo a Stefano Parisi, si dice contrariato.
“Nulla di personale – dice Marone – ma Di Giacomo è un uomo che appartiene alla Giustizia e il rischio è quello che siano in troppi quelli che vogliano rifarsi una verginità attorno a un uomo dello Stato”.
Marone rifiuta, inoltre, le grandi ammucchiate che mettono insieme persone con una visione radicalmente opposta su alcuni temi. Il riferimento, nemmeno tanto velato, è al movimento che fa capo a Massimo Romano e che dovrebbe convivere in una coalizione con Patriciello, contro il quale si sono concentrate spesso le energie dell’avvocato di Bojano, in relazione al delicato tema della sanità.
L’esponente del Municipio della città adriatica auspica, perciò, che “le migliori forze del Molise” riescano a mettersi insieme attorno al programma e alle cose da fare per il Molise.
Quello di Marone è un appello che va anche al di là delle bandiere politiche.
Una chiamata bipartisan alla quale chi deciderà di rispondere dovrà dare priorità ai cinque punti programmatici essenziali, di cui Marone si è limitato ad elencarne tre. Tra questi la rilevanza da dare al comparto della sanità, con l’obiettivo di eliminare nei primi sei mesi di governo le lunghe liste d’attesa che mettono a rischio il diritto alla salute dei cittadini. Due sono poi i piani straordinari da mettere in atto nel campo dell’assistenza domiciliare e per quanto riguarda la viabilità. Per il primo Marone prevede il potenziamento di una serie di servizi con una ricaduta positiva sulla creazione di nuovi posti di lavoro, per il secondo punta ai collegamenti delle aree interne che, dice il candidato presidente, “rappresentano il 90% della nostra regione”.
Insomma, non resta che raccogliere le adesioni di un programma che è stato stilato insieme a una serie di professionisti di realtà differenti, come ad esempio Giovanni Muricchio di Termoli e Nino Mastronardi di Isernia.
E chissà che in questo tempo che stringe sempre più, con i tentennamenti del giudice Di Giacomo, alla fine il 22 aprile non sia Marone a trovarsi a capo della coalizione di centrodestra.