Michele Marone sorprende tutti: l’avvocato termolese, coordinatore regionale di ‘Energie per l’Italia’, alla guida della minoranza al Comune di Termoli, fa un passo indietro, rinunciando a partecipare alle regionali del 22 aprile 2018.
“Saremmo potuti andare da soli, ma il dovere di appartenenza politica al centrodestra mi impone di non farlo. Il nostro è un semplice atto di responsabilità”, dice Marone riferendosi al movimento che a livello nazionale fa capo a Stefano Parisi, ma anche a quello Agricolo e ad Azione Civica per il Molise, da cui aveva incassato il sostegno.
L’esponente del Consiglio comunale della città adriatica non risparmia bordate al centrodestra e, in generale, a tutta la politica locale. Parole che quasi lasciano presagire una piccola apertura solo verso i Cinque Stelle, i quali per Marone sembrano comunque mancare di esperienza.
“Lo scorso 24 febbraio – dice – abbiamo presentato il nostro programma, ma non c’è stata una sola forza politica che ci abbia contattato per parlare di azioni da programmare. I contatti che ho avuto avevano come fine ultimo solo quello elettorale. La cosa che interessava a tutti erano esclusivamente i voti del Basso Molise. Dal centrodestra – incalza Marone – non c’è stata nemmeno una parola di condivisione su quelle che potevano essere le soluzioni ai veri problemi della gente. Da mesi ormai – chiosa l’avvocato termolese – assistiamo solo ed esclusivamente a un balletto di tavoli da cui invece dei programmi fuoriescono semplici nomi che dovrebbero fungere da spauracchio al partito della protesta”.
In un simile clima dove nessuno è davvero interessato alle emergenze del popolo molisano, l’unica soluzione plausibile per Marone è, così, quella di saltare il giro delle regionali. Questo non significa smettere di fare politica, anzi.
“Io e il mio gruppo facciamo politica esclusivamente per spirito di sacrificio. La continueremo a fare anche al di fuori delle istituzioni”, conclude Marone mentre alle sue spalle scorrono le immagini del film di Antonio Albanese, Cetto La Qualunque. Una parodia surreale e pure per l’avvocato del Basso Molise così vicino a quanto accade in regione.
Intanto, a poche ore dal rush finale e, salvo colpi di scena dell’ultima ora, quella del prossimo 22 aprile sarà una gara a tre che vedrà scendere in campo Donato Toma per il centrodestra, Carlo Veneziale per il centrosinistra e Andrea Greco per il Movimento Cinque Stelle.