La Buona scuola, Ruta pronto allo scontro con il Governo Renzi. Il senatore illustra gli emendamenti per ridimensionare il potere dei dirigenti e abrogare il dirittto di nomina dei docenti

Il senatore Roberto Ruta

ANDREA VERTOLO

Il disegno di legge del Governo Renzi, battezzato come la riforma della ‘Buona Scuola’, sta giungendo ormai alla fase conclusiva del procedimento di approvazione. Lunedì 1 giungo è, infatti, l’ultimo giorno utile per proporre emendamenti sul Ddl che aspira a riformare l’intero sistema nazionale di istruzione e formazione, lo stesso che ha incassato il forte dissenso della gran parte degli addetti ai lavori, sfociato nello sciopero generale e nella grande manifestazione dello scorso 5 maggio a Roma.

Sul tema è tornato il senatore del Partito Democratico Roberto Ruta, il quale ha già depositato i propri emendamenti su vari punti fondamentali del disegno di legge e  oggi nella sede regionale del partito, ha incontrato la stampa per spiegare, punto per punto, le proposte di modifica.

“La scuola – ha detto l’esponente del centrosinistra – non ha bisogno di autoritarismo, ma di autorevolezza, in quanto svolge nella società un ruolo fondamentale per l’educazione dei giovani, affiancandosi molto spesso allo stesso ruolo che ha la famiglia”.

Sull’altissima affluenza dei lavoratori della scuola allo scorso sciopero generale, il parlamentare molisano ha poi precisato: “Una dimostrazione che la scuola non tollera un uomo solo al comando, ma ciò che si deve proporre è una riforma che esalta unicamente la cultura e la competenza”.

Gli emendamenti di Ruta prevedono un ridimensionamento dei poteri del dirigente scolastico con la proposta di abrogazione del diritto di nomina dei docenti; la proposta di innalzare l’obbligo scolastico a 18 anni e l’inserimento delle materie economiche e giuridiche nei piani di studio. Tra le modifiche anche il limite massimo di alunni per classe, ridotto a 23 per ognuna. Sulle nuove assunzioni, Ruta propone un piano pluriennale, che garantirebbe ai cinquantamila precari la certezza di trovare stabilità nell’arco di pochi anni, senza ledere i diritti dei docenti già assunti a tempo indeterminato.

Intanto, mercoledì 3 maggio inizierà la discussione e la votazione in Commissione, nello stesso giorno è prevista la riunione dei senatori del Partito Democratico che, proprio sulla ‘Buona Scuola’, faranno le ultime valutazioni. Fiducioso che tali modifiche saranno di fatto apportate, Ruta si prepara comunque allo scontro con il Governo. “Se non si accoglieranno tali emendamenti – dice il rappresentante del Pd – solleveremo una questione importante all’interno della maggioranza. La nostra determinazione non conosce un limite”.

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