La città di Isernia e la provincia pentra non hanno più da oggi, venerdì 11 settembre 2015, il sindaco e il presidente: Luigi Brasiello non ha superato la prova del bilancio di previsione 2015 ed è costretto a lasciare la poltrona di primo cittadino. Sette i consiglieri dissidenti, che hanno portato l’ente comunale al commissariamento: Davide Avicolli, Michele Mezzanotte, Ilario Di Placido, Francesca Scarabeo, Ovidio Bontempo, Benedetta Monaco e Domenico Di Baggio. Questi sono coloro che hanno deciso le sorti di Palazzo San Francesco e, di conseguenza, dell’ente di via Berta.
L’asse Frattura-Brasiello, evidentemente, ha sottovalutato la crisi che si era aperta qualche giorno fa e, a questo punto, cambiano gli scenari politici regionali, anche in vista del rimpasto di Giunta che il Governatore dovrebbe effettuare a metà mandato, ovvero nel prossimo mese di ottobre.
Isernia torna, dunque, al voto e la Prefettura dovrà nominare un commissario straordinario per la gestione del Comune fino al prossimo mese di maggio, mentre per l’ente di via Berta la guida sarà affidata pro-tempore al vice Cristofaro Carrino.
È durata due anni e poco più di tre mesi l’avventura dell’ex Presidente della Camera di Commercio di Isernia a Palazzo San Francesco, mentre Brasiello è stato a capo della Provincia per appena undici mesi. Non è la prima volta che il Comune di Isernia viene commissariato.Era già successo, infatti, nel 2012 dopo l’elezione di De Vivo, sindaco piddino rimasto in carica per appena venti giorni dopo la proclamazione. Effetto della cosiddetta ‘anatra zoppa’: alla votazione sullo scranno più alto del compianto De Vivo seguì l’elezione della maggioranza dei consiglieri del centrodestra.
Si preannunciava un autunno caldo per la politica molisana: questo è solo l’inizio.
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