L’ex governatore del Molise, Michele Iorio, reduce dalla sconfitta alle Politiche dove era in corsa sull’uninominale al Senato per il centrodestra, per il prossimo 22 aprile non giocherà la carta di una nuova candidatura da presidente della Regione.
Decide di fare un passo indietro Iorio, decidendo di sposare quello che, nell’ultimo mese, è stato il motto del centrodestra: uniti si vince.
L’ex numero uno del Molise convergerà su quello che dalle numerose indiscrezioni sembra essere ormai un nome più che certo: quello del giudice Aldo Di Giacomo. L’unico in grado di fare sintesi tra le varie anime del centrodestra e che, con una grande coalizione, sembra essere destinato a tornare sui suoi passi.
Per Iorio, infatti, solo mettendo da parte i personalismi il centrodestra può vincere. Ne è convinto soprattutto alla luce di un’attenta analisi di quanto accaduto lo scorso 4 marzo in regione. “Non si può correre alla cieca, dobbiamo aprirci ai movimenti civici e a quanti della società civile vogliono compiere un percorso insieme. Ora più che mai – dice Iorio – abbiamo bisogno di progettualità e concretezza”.
Iorio appare poi convinto su un netto rifiuto a quelle che definisce “sante alleanze”.
Messa al bando l’ipotesi di inciuci, per Iorio “bisogna mettere da parte le conflittualità e far prevalere il senso di responsabilità, perché i risultati parlano di un centrodestra a due velocità: una nazionale e una regionale. Pensavamo – chiariscel’ex governatore – di poter vincere, ma non è stato così”. Insomma, quello a livello regionale è un centrodestra che deve ingranare la marcia e spingere di più sull’acceleratore, soprattutto dopo che le urne hanno sancito un centrosinistra depotenziato da “molti voti confluiti nel Movimento Cinque Stelle”.
Lo interpreta esattamente così Iorio il successo dei pentastellati che hanno ottenuto “consensi per il simbolo e non per i candidati”. Una versione questa condivisa da alcuni esponenti della politica locale presenti in sala: l’ex assessore Gianfranco Vitagliano, l’ex primo cittadino di Termoli, Antonio Di Brino e il consigliere di Campobasso Alberto Tramontano.
“I Cinque Stelle – chiarisce – rappresentano un movimento senza ideologia, qualcosa che si pone come il nuovo e che promette di azzerare tutto, ma manca la progettualità. A livello regionale le cose andranno diversamente, i cittadini voteranno i candidati”, conclude Iorio, promuovendo ancora una volta il suo impegno alle prossime regionali con il suo ‘Insieme per il Molise’, con il quale è già pronto ad aprirsi alla società civile e a volti nuovi che sposino la causa del centrodestra, così come a candidarsi come consigliere regionale, nonostante la condanna in appello per la vicenda dello Zuccherificio che in caso di elezione lo vedrebbe sospeso dalla carica per 18 mesi, per via degli effetti della Legge Severino.