Iorio contro Frattura, l’ex Governatore: “Debiti? Ho lasciato un’eredità milionaria. Invito il Presidente e Ciocca a leggere gli atti. La superstrada? È la cavolata dell’anno”

Michele Iorio nella conferenza stampa di lunedì 20 ottobre 2014

GIUSEPPE FORMATO

L’ex Governatore Michele Iorio ha incontrato i giornalisti nel suo ufficio politico di Campobasso, per “rispondere alle accuse che gli ha mosso il Presidente della Giunta regionale del Molise, Paolo di Laura Frattura”, come ha precisato colui che ha guidato, ininterrottamente, l’ente di via Genova dal 2001 al 2012.

Iorio ha iniziato il suo lungo monologo, durato quasi quaranta minuti, dalle critiche arrivategli dall’architetto campobassano sui pagamenti dell’emergenza neve 2012.

“Nel 2012 qualche giorno dopo la mia richiesta di riconoscerci lo stato d’emergenza – le affermazioni di Iorio –, il Governo decretò il pericolo a livello nazionale. Noi, in un certo senso, anticipammo la calamità, che diventata nazionale ci permise di seguire gli incontri a Palazzo Chigi. Da Roma presero l’impegno di pagare alle Regioni le spese rendicontate. Noi facemmo l’impossibile per accelerare la liquidazione: arrivarono circa 1.800.000 euro. Di questi 1.100.000 con una certa rapidità, mentre gli altri 700 mila euro sono giunti nelle casse regionali nel novembre 2013, ma ad oggi l’ente presieduto da Frattura ancora non trasferisce queste risorse all’Agenzia di Protezione Civile, per pagare le Province e i Comuni. Il Presidente della Giunta regionale mi imputa di avergli lasciato i debiti, io invece aggiungo di più. Nel febbraio 2012 abbiamo anche inoltrato le richieste necessarie al Governo, per accedere al Fondo di Calamità europeo, gestito e coordinato direttamente da Roma e si è ancora in attesa del dovuto, anche se c’è da dire che, nel frattempo, c’è stato il terremoto in Emilia Romagna, che ha assorbito gran parte dei suddetti fondi. Sulla rendicontazione delle spese, inoltre, siamo stati i primi, poi emulati dalle altre Regioni. Frattura farebbe meglio a leggere bene tutti gli atti prima di insinuare che eventuali debiti siano imputabili ai precedenti governi regionali. Ricordo al Presidente, inoltre, che le Regioni dovrebbero affrontare le questioni relative alle emergenze in maniera costruttiva e propositiva, per accelerare i tempi, e non recriminare”.

Michele Iorio nella conferenza stampa di lunedì 20 ottobre 2014

Michele Iorio passa da un argomento all’altro, con una continuità discorsiva, e l’attenzione si sposta sull’Agenzia di Protezione Civile: “Non mi meraviglia che Frattura parla di eventuali debiti da imputare ai precedenti governi, senza che ci siano documenti. Come mai non ci sono tracce dei debiti di cui lui parla? Questo è il segno più tangibile che regna all’interno della Protezione Civile: una baraonda da quando è stato illegittimamente licenziato il dirigente Giuseppe Giarrusso. Confusione a parte, per avere delle delucidazioni, i consiglieri regionali possono utilizzare lo strumento dell’interrogazione. Usandolo, Frattura sarebbe stato meno offensivo. Oltre allo sbando cui si trova la Protezione Civile, c’è da sottolineare che la ricostruzione post-sisma è ferma e sono pochi i cantieri aperti. Anche qui veniamo al concetto di debito della Pubblica Amministrazione: è come se il premier Renzi avesse detto agli italiani di pensare prima al pagamento del debito pubblico e, successivamente, a una politica equilibrata. La gestione della Regione richiede, oltre a tante competenze, anche una gestione del bilancio non proprio ragionieristica, come se fosse un piccolo Comune. E questo lo dico a proposito della Protezione Civile. È scandaloso che il primo atto della gestione del consigliere regionale Salvatore Ciocca sia stato lo smantellamento. Si può ben dire che in Molise la struttura non esiste più. L’aiuto per l’alluvione di Genova è stato solo per l’invio di un piccolo pullmino. Non si è stati in grado di inviare la colonna mobile, perché molte attrezzature principali sono in disuso da tempo, tanto che alcuni mezzi importanti non hanno nemmeno la revisione rinnovata. La distruzione della Protezione Civile è stata voluta di proposito per fare un dispetto a quanto fatto dai governi precedenti, ma è stato fatto a discapito di 219 ragazzi, vincitori di concorso, mandati a casa, nonostante ci fossero i 349 milioni di euro che, grazie alla nostra Giunta regionale, arrivarono dal Cipe con delibera del 2011. Ciocca, invece, ha mandato a casa i giovani dipendenti, annunciando addirittura un nuovo concorso. Il centrosinistra del Molise è paradossale: anziché combattere il precariato, combatte i precari. Licenziato Giarrusso, nominati quattro nuovi dirigenti, uno dietro l’altro, ancora non si conosce il futuro della struttura tecnica e della ricostruzione. Ho lasciato la Regione Molise che l’Agenzia trasferiva cinque milioni di euro a settimana per la ricostruzione. Preciso che gli stipendi per i 219 ragazzi vincitori di concorso furono concordati con Palazzo Chigi, nel passaggio dalla struttura commissariale a quella ordinaria. Calcolammo il 4% dei 349 milioni dei fondi Cipe, oltre a ulteriori 50 milioni di euro. Fu un intervento di tre anni, prima che la Regione Molise provvedesse a risistemare questi ragazzi con una stabilizzazione. Salvatore Ciocca, invece, per un capriccio ha mandato tutti a casa anzitempo, affermando di non avere i soldi necessari. Una falsità perché il trasferimento dei fondi Cipe avviene per rendicontazione: la Regione li spende e, successivamente, sono saldati dallo Stato. Tra le altre cose agimmo anche con un certo virtuosismo, in modo che tutto avvenisse in maniera ordinata e agevole. Sulla Protezione Civile si tornerà a parlare, perché se dovesse esserci il processo noi chiariremo ogni passaggio. Il tutto avvenne nella massima regolarità. Anzi, aggiungo che quanto fatto da Ciocca, licenziare 219 persone, è un reato più grave di quello che si ascrive a noi. Approfitto dell’occasione per dare qualche delucidazione in merito. Fu un concorso atipico, che elaborammo a quattro mani, con il Governo Monti e, quando si ricorda quel periodo, occorre considerare che fu tra i più duri in merito alla spesa pubblica. Questo concorso atipico prevedeva il trasferimento di coloro che avevano lavorato per dieci anni della struttura commissariale in quella ordinaria, che era la Regione, ente che non aveva capienza. La legge parlava di esperienze acquisite nel campo della ricostruzione. Al Molise furono imposti tutti questi passaggi, ad altre regioni, come la Puglia di Vendola, invece, fu permesso questo trasferimento con un solo atto. Per questo motivo, è più corretto parlare, più che di concorsone, di una selezione per mantenere in servizio persone che già c’erano”.

Iorio, sul finire, fa i conti a Frattura: “Mi ha stufato Frattura quando parla del disastro regionale che ha ereditato. In effetti, è proprio catastrofico trovare 349 milioni di euro per la Protezione Civile, 200 milioni ancora non spesi, ma in parte programmati, di fondi Fas. Inoltre, non dice che i 16 milioni di euro per la raccolta differenziata e i 15 milioni per il dissesto idrogeologico sono della Giunta Iorio, che si stanno spendendo in ritardo dopo due anni”.

Sulla cabina di regia per risolvere le vertenze in atto, Iorio ha affermato (sorridendo): “Mi sembra più una trovata per risolvere i problemi interni al Partito Democratico, rispetto all’annoso problema della disoccupazione, il cui livello è altissimo in Molise”.

Il finale è sull’Autostrada del Molise: “Sono indignato: Ruta e Frattura hanno demolito un percorso che durava da anni. Esiste un decreto legge che affida il 50% dei poteri concessori alla Regione Molise, c’è un gruppo di imprenditori selezionato dall’Anas, esiste un progetto approvato da tutti i comuni molisani, al Cipe c’è un ordine del giorno per sbloccare la situazione. Ruta e Frattura, anziché protestare con il Governo Renzi che ha declassato l’autostrada molisana in coda ai progetti da finanziare, parlano di superstrada a quattro corsie, che costerebbe tre miliardi di euro di fondi pubblici. Questa è la cavolata dell’anno, che danneggerà il Molise e i molisani”.

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