MARIA CRISTINA GIOVANNITTI
È il classico e peggiore dei film: in prossimità delle elezioni parte anche la campagna elettorale e con essa la corsa alla visibilità con affissioni in ogni dove, santini e volantini dispersi in ogni angolo della città. Tutto questo perché poco contano i programmi, tanto meno le idee: l’importante è appiccicare sopra tutti gli avversari la propria faccia con annesso motto studiato ad hoc (oppure spesso recuperato pari pari da elezioni precedenti). E chissenefrega delle regole di affissione, e chissenefrega se dopo la bolgia elettorale quel che resta per le strade è solo tanto e triste pattume.
Non è un problema da poco quello del proliferare selvaggio e inutile delle affissioni tanto che stamane nella conferenza stampa tenutasi presso la curva su dell’ex Stadio Romagnoli di Campobasso, i candidati del M5S hanno denunciato questo problema che torna a cadenza puntuale: un attacco contro l’irrispettosa scorrettezza politica e l’inciviltà di coloro che non hanno rispetto per la città.
Il candidato sindaco dei grillini Roberto Gravina ha usato parole dure: “Non hanno fatto nulla per 5 anni ed ora cercano solo consensi. Noi abbiamo rifiutato il volantinaggio selvaggio infatti vi sfido a trovare per terra dei volantini del Movimento”. Sull’aspetto del territorio rincara la dose: “Negli ultimi giorni vedrete Campobasso piena di questi manifesti e santini”. Acconsente anche il candidato alle comunali Luca Praitano sul tema del volantinaggio selvaggio: “E’ assurdo che candidati, vuoi i casi di chi ha avuto 5 anni di mandato per fare campagna elettorale, vuoi i casi dei candidati last minute, ricorrano al volantinaggio selvaggio per “mettersi in mostra”, per pubblicizzarsi, quando hanno avuto tutto il tempo necessario per dimostrare con i fatti ciò che propongono.
Infatti i grillini in corsa per le comunali hanno proposto a tutti i partiti di realizzare un unico manifesto per tutti i candidati, per risparmiare l’enorme spreco di carta e per tutelare l’ambiente in un modo in cui la propaganda fosse finalizzata al gruppo e non ad personam. Un appello rimasto inascoltato che viene ribadito dall’altro candidato Giuseppe Baranello: “Come M5S, all’apertura della campagna elettorale avevamo proposto ai candidati sindaci, in qualità di garanti delle liste a loro collegati, di sottoscrivere un protocollo d’intesa in cui tutti si impegnavano a rispettare le regole, ad evitare manifesti “ad personam” ed a realizzare un unico manifesto. Il tutto per evitare che la città fosse invasa da carta e colla. Ovviamente tale nostra proposta non è stata recepita da nessuno. Ad essere corretti va anche detto che ci sono molti candidati che spontaneamente non hanno provveduto a fare manifesti.” Continua sullo sciacallaggio delle affissioni: “Il M5S vuol far presente come, per gli altri, il tema del “rispetto dell’ambiente” sia solo uno slogan. Come in ogni campagna elettorale assistiamo alle solite scene: affissioni abusive negli spazi altrui come spesso avviene nel nostro caso, poichè veniamo puntualmente coperti, seppur questo è il male minore rispetto a quello ambientale. Due sere fa – ad esempio – nell’uscire ad affiggere manifesti abbiamo trovato marciapiedi pieni di carta a terra perchè – a causa delle troppe affissioni – i manifesti cadono. Li abbiamo raccolti e gettati nei secchi, questo perchè per noi, a differenza di altri, il tema ambiente non è solo uno slogan da sfoderare per le elezioni. Inoltre siamo contrari al volantinaggio selvaggio, un metodo che non ci piace e che condanniamo proprio perchè è solo lesivo per il decoro urbano”.
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