Non saranno fuori dai giochi per la scelta dei candidati sindaci di Campobasso e Termoli. È questa una della rivendicazione delle due consigliere regionali, espulse dalla Lega, dopo aver chiesto la revoca della nomina dell’assessore Luigi Mazzuto.
Un vero e proprio monito, quello che arriva da Aida Romagnuolo e Filomena Calenda durante la presentazione della loro nuova associazione politica e culturale.
“Autonoma, indipendente, e soprattutto lontana da tutti i partiti tradizionali. ‘Prima i Molisani’, sarà un movimento di proposta, ma anche di protesta se le cose non vanno bene”, dicono le ex leghiste che fanno anche sapere come, con il loro simbolo, saranno presenti alle amministrative di fine maggio.
“Continueremo a chiedere – proseguono le due – le dimissioni di Mazzuto. In Consiglio regionale rappresentiamo la maggioranza del presidente Toma, ma non escludiamo di votare provvedimenti di minoranza se a vantaggio dei cittadini”.
“Il movimento – precisa la Calenda – guarderà alle singole istanze. Il nostro compito è lavorare solo ed esclusivamente per i molisani”.
“In Assise regionale – dice, invece, la Romagnulo – resterò capogruppo della Lega perché lì sono stata eletta, ma non faccio più parte del movimento”.
Cofondatore del movimento, insieme alle due consigliere Romagnuolo e Calenda, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’associazione, anche Anacleto Monti, uno dei primi iscritti alla Lega in Molise e ora confluito in Prima i Molisani.
Con il simbolo del Guerriero Sannita, “uomo forte e coraggioso” posto al di sopra della bandiera italiana “orgoglio dei molisani”, le due consigliere regionali si dicono pronte “a difendere gli interessi della nostra regione”, individuando una serie di priorità a cui fare fronte: “il drammatico esodo delle giovani generazioni, la piaga della disoccupazione, il mancato sostegno alle realtà produttive locali e la questione infrastrutture”.
“La scommessa è creare un nuovo modo di fare politica. Una politica che non guardi ai molisani solo al momento del voto. Saremo le due voci fuori dal coro, perché abbiamo voglia di cambiare questa regione”, concludono le due consigliere che lanciano nuovamente il monito agli altri partiti di centrodestra. Obiettivo: sedere ai tavoli di concertazione in vista delle amministrative del 26 maggio.