Gli auguri ‘azzurri’ non piacciono ai grillini. Lo scivolone di Gravina e Cretella sul web

Auguri decisamente non graditi quelli che la coordinatrice regionale di Forza Italia, nonché parlamentare molisana eletta nella circoscrizione di Foggia con il sistema dei resti, Annaelsa Tartaglione, ha inviato ad alcuni esponenti del Movimento Cinque Stelle di Palazzo San Giorgio.

Ma andiamo con ordine.

Con tanto di carta intestata, corredata dalla foto di Palazzo Montecitorio, la bella e giovane parlamentare, decisamente con largo anticipo, ha fatto recapitare una nota di auguri di buon Natale a tutti i rappresentanti delle istituzioni locali. Per intenderci, non solo a quelle che compongono la circoscrizione che le hanno permesso di essere eletta, ma anche e soprattutto alle istituzioni della regione d’appartenenza.

Per rimarcare le distanze da Forza Italia, succede però che l’ex candidato sindaco pentastellato, Roberto Gravina, insieme al collega Simone Cretella fanno finire in rete la foto del biglietto ricevuto.

“Si potrebbe essere trattato di un errore” ipotizzano entrambi, ben consci che in realtà non sia affatto così.

“Ringrazio – scrive, infatti, Gravina a corredo della foto – l’On.le Tartaglione e contraccambio gli auguri. Ma un dubbio mi assale: ha forse sbagliato comune oppure ho forse un omonimo al comune di Foggia/Andria nel cui collegio è stata eletta?”.

Manco a farlo apposta lo stesso pensiero di Gravina viene riconfermato e ri-postato poco dopo anche dal consigliere Cretella, con una nota decisamente più avvelenata.

“Considerando che un paio di volte che ci siamo incrociati non si è degnata neanche di salutare, così come di solito fanno le persone educate, suppongo – scrive il consigliere di Palazzo San Giorgio – che si tratti di una clamorosa coincidenza e di un errore postale. Può darsi anche che io abbia un omonimo al Consiglio Comunale di Foggia, magari mi preoccuperò di inoltrargli questi auguri giunti da una deputata della Puglia del partito fondato da Dell’Utri, certamente non possono essere diretti a me”.

Che quegli auguri, come ben si poteva immaginare, fossero diretti proprio ai rappresentanti del M5S è poi la stessa parlamentare a farlo sapere in un commento di risposta.

“Consigliere Gravina, – scrive di suo pungo la Tartaglione – sono felice che le siano giunti i miei auguri e mi rammarica sapere che non li abbia apprezzati, come invece intendo fare volentieri io con i suoi. Non si tratta affatto di un errore, bensì di una convinta intenzione di condividere con i rappresentanti istituzionali, e per delega democratica a loro affidata, con i concittadini della mia regione un momento dell’anno a me molto caro”.

“Credo – scrive ancora la Tartaglione – nel rispetto della volontà elettorale e credo altresì nella collaborazione che, in qualità di legittimi rappresentanti delle comunità locali e dello stato, abbiamo l’obbligo di attuare. Comprendo che l’abitudine ci porti a volte a diffidare e a porci con spirito critico anche nei confronti di cose semplici, chiare e dalle intenzioni genuine che, a quanto pare, non è superfluo ribadire. Tuttavia, spero che in occasione del Santo Natale voglia mettere da parte colori e bandiere, strumentalizzazioni e spot e condividere, anche con me se le fa piacere, ciò che certamente ci accomuna: la ferma volontà di fare ogni giorno quanto in nostro potere per rappresentare e promuovere al meglio il nostro territorio”.

Parole che diventano espressione di quel garbo istituzionale di cui sembravano essere conditi anche gli auguri recapitati e alle quali, a questo punto, non può che fare seguito una sorta di passo indietro dello stesso Gravina.

“Onorevole, grazie, – si trova, infatti, costretto a scrivere l’ex candidato sindaco – evidentemente è stata la novità ad avermi disorientato. Comunque nessun colore né bandiere, mi creda. Buon lavoro e auguri”.

Insomma, una pezza a colori messa per coprire una gaffe che purtroppo ha travalicato il confine del rispetto tra istituzioni che, la di là del colore politico, dovrebbe sempre esserci.

Anche quando l’odore delle imminenti amministrative è così forte da voler intingere il calamaio direttamente nel veleno.

fabyabb

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