Giorno della Memoria, il governatore Roberti: “Tante guerre nel mondo. Possibile che gli errori del passato non abbiano permesso la costruzione di un futuro migliore?”

Fermiamoci un attimo a riflettere. In occasione del Giorno della memoria di sabato 27 gennaio 2024, proviamo a fare il conto di quante guerre ci sono nel mondo. Scrive il Presidente della Giunta Regionale del Molise, Francesco Roberti, sul Giorno della Memoria.

Ogni giorno leggiamo su quanto sta avvenendo ormai da quasi due anni in Ucraina e da quasi quattro mesi tra Hamas e Israele. Ma questi due non sono gli unici conflitti nel Mondo, che quotidianamente stanno generando vittime, soprattutto innocenti.

Ci sono, infatti, diversi altri territori in cui si combattono guerre, soprattutto civili, come in Siria, nello Yemen, in Sudan, solo per citarne alcuni.

Il 27 gennaio celebriamo il ricordo della Shoah, una delle più grandi tragedie che abbia mai conosciuto l’umanità, per efferatezza e crudeltà, ma in questa giornata non possiamo non riflettere su quante guerre ci siano ancora oggi in corso. Il risultato è sempre lo stesso: morte e distruzione.

Possibile che gli errori del passato non abbiano permesso di costruire un futuro migliore? Serve sicuramente l’impegno e lo sforzo di tutti, affinché si possa costruire un (immediato) futuro di pace. Bisogna crederci e lottare sempre per gli ideali di pace e libertà.

Non mi stancherò mai di ripeterlo: occorre parlare ai giovani, far comprender loro l’ingiustizia dell’odio e della guerra. Occorre rileggere quelle pagine di storia legate alla Shoah, al racconto di chi l’ha vissuta. La nostra speranza può essere rappresentata dai ragazzi, che costituiranno la società del futuro.

Nell’overload informativo che invade tutti noi, dobbiamo insegnare ai giovani di saper selezionare su cosa focalizzare l’attenzione. E io, oggi, dico ai ragazzi: leggete, informatevi su una delle pagine di storia più buie del ‘900, ma anche su quanto sta accadendo oggi attorno a noi, affinché ci sia un futuro in cui non ci siano più vittime innocenti.

 

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