GIUSEPPE FORMATO
Gestione pubblica, attraverso l’azienda speciale ‘Molise Acque’, delle risorse idriche del Molise, percorso che porti alla tariffa unica del consumo idrico sul territorio regionale e riduzione degli sprechi, che in alcuni Comuni oscillano tra il 60% e il 70%.
Il governatore Paolo di Laura Frattura, l’assessore Pierpaolo Nagni e il consigliere regionale Salvatore Ciocca hanno spiegato, a cinque giorni dall’approvazione della legge istitutiva dell’Egam, le finalità della nuova norma approvata dal Consiglio regionale.
“C’è stata una disinformazione – ha esordito l’assessore Nagni – che ha distorto la realtà dei fatti. Ci troviamo di fronte a un processo che dovrà condurre alla tariffa unica del consumo idrico sul territorio regionale, nell’ambito di un percorso, del quale abbiamo solcato il tracciato, che porti il nuovo ente a scegliere come gestore ‘Molise Acque’. Non si poteva prevedere nella legge la gestione diretta, ma il percorso è stato tracciato. E, in tale ottica, abbiamo scritto e approvato una norma quanto più possibile estensiva. L’obiettivo è quello di ottimizzare il consumo dell’acqua, considerando che nel 2017 abbiamo realtà dove si conta il 70% delle perdite. Prima di protestare (e il riferimento è ai sindaci che si sono opposti fermamente alla legge istitutiva dell’Egam, ndr), ci dicano perché non si è provveduto a risolvere questo annoso problema”.
“In Molise, a parte qualche eccezione, la tariffa, nei vari Comuni, oscilla tra 0,50 e 0,80 centesimi di euro – ha spiegato Nagni – e, per il principio di sussidiarietà, occorrerà uniformare le tariffe e provare a portare nell’ambito dell’Egam l’esperienza dei Comuni più virtuosi”.
“Abbiamo concluso l’iter di approvazione della legge – ha ricordato il consigliere regionale Salvatore Ciocca – dopo cinque sedute di Consiglio regionale e non ricordo, da quando siedo tra i banchi di Palazzo D’Aimmo, che l’assemblea legislativa avesse mai dedicato tanto tempo su una singola questione. La legge è approdata in Commissione nel febbraio 2015 e anche io – ammetto – all’inizio ero scettico, dopo tante battaglie per l’acqua pubblica ai tempi del referendum e sull’azienda speciale ‘Molise Acque’, perché è nella mia idea di difendere con i denti il petrolio del Molise. Siamo arrivati in aula con una legge emendata e subemendata, grazie a chi, in Commissione, ha preferito l’ostruzionismo strumentale al lavoro per trovare una soluzione congiunta. L’ostruzionismo del centrodestra, del Movimento 5 Stelle e anche di qualche esponente di maggioranza, che ha preferito ergersi a paladino della giustizia, ha avuto come conseguenza soltanto l’aver creato confusione. E più di qualcuno ne ha approfittato per far arrivare all’esterno un messaggio distorto”.
“La legge è chiara – ha precisato Ciocca – sulla gestione, a dispetto di ciò che in questi giorni più di qualcuno ha fatto credere, per strumentalizzare la questione. ‘Molise Acque’, ad oggi, si ferma alla grande adduzione, alla captazione e alla potabilizzazione. Arriva, dunque, fino alla consegna dell’acqua nei serbatoi dei Comuni. Occorrerà prevedere anche la gestione delle reti interne. L’articolato è chiaro. ‘Molise Acque’ è interlocutore privilegiato e sarà l’ente di governo a scegliere, ovvero i quattordici sindaci che rappresenteranno i 136 Comuni molisani”.
“L’acqua è un punto di valore del nostro Molise – ha concluso Ciocca – da non regalare e, in un’ottica solidale, Egam sarà garante del suo utilizzo. Il Molise non rinuncerà mai al suo bene più prezioso, così come alle spettanze dalle altre regioni, come è già accaduto qualche giorno fa con la Regione Campania, che ha provveduto a parte di quanto dovuto”.
“Saranno i Comuni a scegliere l’ente di gestione – ha replicato il governatore Frattura – e chi più dei sindaci potranno essere i garanti per la scelta di ‘Molise Acque’ per la gestione. Forum e comitato possono star tranquilli, perché la legge prevede una Consulta chiamata a esprimere pareri rispetto alla tutela ambientale e degli utenti”.
Sulla possibilità di un referendum abrogativo della legge, per Frattura, Statuto della Regione Molise alla mano, “i capi G e F dell’articolo 12, 2° comma, lettera D, sembrano essere chiari sull’impossibilità di poter richiedere l’istituto referendario abrogativo rispetto all’approvazione di una legge regionale, necessaria secondo quanto richiesto da una norma statale”.