FABIANA ABBAZIA
Sarà deciso domani, 20 gennaio 2015, a Palazzo Moffa, durante il Consiglio regionale, chi saranno i tre delegati che potranno prendere parte il prossimo 29 gennaio all’elezione del Presidente della Repubblica. In via IV Novembre la quadra, almeno al momento, non è stata ancora trovata, e la partita sembra essere tutt’ora aperta.
Tra poche ore sarà il Governatore a fare chiarezza, in modo particolare sulle proprie intenzioni di partecipare o meno alle votazioni del successore di Napolitano. Nel caso in cui Frattura dovesse decidere di andare nella Capitale, la rosa dei papabili avrebbe in questo modo una possibilità in meno.
Intanto, se l’ultima volta, nel 2013, furono scelti i consiglieri Francesco Totaro del Pd, il comunista Salvatore Ciocca e l’esponente del Nuovo centrodestra Angela Fusco Perrella, è infatti sempre più probabile che per loro sia chiusa la strada per il bis.
In pole sembrerebbero esserci diversi esponenti della maggioranza, tra questi i consiglieri del Pd Domenico Di Nunzio e Carmelo Parpiglia e il rappresentante dell’Italia dei Valori, Cristiano Di Pietro. Favorevole a essere designato tra i ‘grandi elettori’ anche Vincenzo Cotugno di Rialzati Molise.
Sul versante opposto a carezzare l’ipotesi anche l’ex Governatore Michele Iorio, così come lo stesso Nicola Cavaliere. Molto probabilmente, secondo i rumors a essere esclusi dalla partita i grillini Federico e Manzo che forse consapevoli di ciò, solo ieri in una nota hanno rimarcato come il Movimento 5 Stelle sia pronto a scrivere la storia del Paese. “Ormai – hanno infatti detto i pentastellati – i tempi sono maturi per una candidatura a 5 stelle che è quanto mai necessaria. Lo è perché attualmente il Movimento è fuori da qualsiasi organo regionale e perché è ora di legittimare i migliaia di voti ottenuti alle ultime elezioni. Ma , soprattutto, – proseguono – avere un ‘grande elettore’ a 5 Stelle significherebbe scegliere una persona libera dai giochi e dai condizionamenti di partito”.
Intanto, sul fronte nazionale lo scenario si complica ogni giorno di più. L’abbandono di Cofferati non sembra essere stato indolore per il premier Renzi, che sarebbe preoccupato anche per gli ultimi sondaggi, realizzati, dall’Ipsos che hanno stimato un calo nelle intenzioni di voto per il Pd, sceso al 34,8 per cento. Di sicuro dunque, non mancheranno colpi di scena per la scelta del successore di ‘Re Giorgio’, gli stessi che potrebbe avvenire domani nell’aula di Palazzo Moffa, chiamata a far uscire fuori i nomi dei tre prossimi ‘grandi elettori’.