Alla Bit di Milano, la Borsa Internazionale del Turismo, il Molise ci era tornato nel 2017, rinnovando la sua partecipazione l’anno seguente, dopo un’assenza di ben 9 anni. Una privazione questa che, da oggi, sembra destinata a ripetersi, almeno secondo le intenzioni dell’assessore regionale alla Cultura, Vincenzo Cotugno. L’esponente dell’esecutivo nelle dichiarazioni rilasciate all’Ansa non ha, infatti, nascosto le intenzioni di un cambio di rotta radicale.
Il denaro non servirà più per andare nel capoluogo lombardo a incontrare buyers provenienti da tutto il mondo, sarà il Molise a promuovere una manifestazione a carattere internazionale.
“Con la metà dei fondi che avremmo speso – ha detto, infatti, Cotugno all’Ansa – organizzeremo una tre giorni in Molise portando sul nostro territorio tour operator, buyers e stampa specializzata in modo che si rendano conto in prima persona delle peculiarità e unicità che il nostro territorio offre. In questa maniera – ha aggiunto – incentiveremo anche l’economia locale, offrendo nello stesso tempo la possibilità a quanti lavorano in questo settore di poter avere un rapporto diretto”.
Cotugno ha poi annunciato gli eventi in programma nel mese di ottobre prossimo e tutti riconducibili al progetto degli Stati Generali della Cultura e del Turismo, un contenitore per una serie di eventi regionali capaci di sintetizzare il meglio delle tradizioni molisane. Dalla ‘ndocciata alle Carresi o i Misteri: tutte iniziative capaci di poter concorrere per il riconoscimento del Patrimonio Unesco.
Infine, anche la voglia dell’assessore di potenziare la Fondazione Molise Cultura, che dovrà lavorare a più stretto contatto con la Regione, potenziando la sua offerta e le iniziative in programma che, dovranno attirare persone da fuori regione.
Insomma, le parole dell’assessore regionale sembrano essere orientate a voler inaugurare un nuovo corso per il comparto Cultura in Molise. Probabilmente una direzione nuova, capace anche di far dimenticare il recente passato. Magari proprio quello dove gli amministratori di oggi erano gli stessi di ieri, con la semplice differenza di avere indosso altri abiti.
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