A causa della cerenza dei medici alcune postazioni del 118 sono state demedicalizzate. Si tratta di Riccia, Santa Croce di Magliano e Montenero di Bisaccia.
Sul tema è stato fissato per lunedì 3 giugno un incontro a Palazzo Vitale, nel quale il presidente della Regione Molise, Francesco Roberti ed il direttore generale dell’ASReM, Giovanni Di Santo, incontreranno i sindaci dei terrritori coinvolti.
Obiettivo quello di esaminare le ultime decisioni assunte e valutare ulteriori soluzioni.
“Gli stessi vertici istituzionali – fanno sapere dall’Asrem – sono pronti a recarsi personalmente nei Comuni in questione per esprimere vicinanza ai territori e considerare possibili alternative. Inoltre, il dibattito sarà portato anche sul tavolo della prossima conferenza dei sindaci. Nel contempo, vanno costantemente avanti le procedure per il reperimento di professionisti da impiegare nella emergenza urgenza, mentre nell’arco di pochi giorni sarà pubblicato il bando per il corso di idoneità alla emergenza territoriale”.
Sul tema, intanto, è intervenuta anche la consigliera regionale del PD, Micaela Fanelli. “Questa volta – le parole della dem – non basteranno rinvii o soluzioni tampone. Serve, una volta per tutte, un’azione di programmazione seria e strutturata per il 118, che non può più continuare ad operare in queste condizioni di precarietà, soprattutto per i medici a bordo. Per questo, come annunciato, ho presentato in Consiglio Regionale una nuova mozione, condivisa anche dalla collega Salvatore, riproponendo, come azione principale, quella che abbiamo suggerito, invano, nella scorsa legislatura, quando il 20 luglio 2021 l’Aula approvò un mio atto in cui si chiedeva di trasformare il rapporto di lavoro dei medici del 118 da regime in convenzione direttamente alle dipendenze dell’Azienda sanitaria, rendendo in questo modo più vantaggioso un incarico di grande responsabilità. Servono però altre azioni per una riforma strutturale del servizio SET 118. Quelle tese a predisporre protocolli operativi per gli equipaggi demedicalizzati, suddivisi per tipologie mediche di intervento; i protocolli per le patologie tempo dipendenti, con chiara indicazione delle strutture ospedaliere di riferimento; i corsi rivolti agli infermieri del 118 per accrescere le conoscenze specialistiche nel settore dell’urgenza\emergenza e dotare gli equipaggi di strumentazioni e apparecchiature diagnostiche di telemedicina per il referto da remoto. Senza dimenticare la messa in funzione dell’elisoccorso dell’ospedale Cardarelli, che garantirebbe la celerità dell’intervento soprattutto per le patologie tempo dipendenti. Perché è finito sia il tempo delle inutili soluzioni tampone, sia la pazienza delle comunità che sono state private di ogni sicurezza sanitaria, portando i Sindaci a valutare impugnative giuridiche e proteste di piazza, per ottenere dall’Asrem e dalla Regione – conclude Fanelli – il rispetto del diritto alla cura, da troppi anni non più garantito in Molise”.