Da Campobasso a Termoli, passando per Matrice, Campolieto, Casacalenda e Larino. E viceversa. Domenica 9 agosto 2020 è una data da ricordare per i trasporti molisani, perché, dopo quattro anni, è stato riattivato il collegamento ferroviario dal capoluogo molisano alla costa.
Una tratta che, ormai, era stata dimenticata da tutti. Un percorso che, per certi versi, porta indietro nel tempo con un paesaggio, quello dell’entroterra molisano, tutto da ammirare. Un viaggio, che, oltre a soddisfare le esigenze dei pendolari, potrebbe rappresentare uno sbocco turistico per il territorio.
Due giorni prima della partenza, anche i sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti avevano sottolineato l’importanza della riconsegna ai cittadini della strada ferrata, che collega il Molise centrale con l’area adriatica.
Un’opera, a cui hanno lavorato a braccetto, per diverso tempo, l’assessorato regionale ai Trasporti con l’assessore Vincenzo Niro e Rfi, Rete Ferroviaria Italiana, l’azienda partecipata al 100% da Ferrovie dello Stato Italiane con funzioni di gestore dell’infrastruttura ferroviaria nazionale.
Terminata la parte burocratica, importante è stato il lavoro degli oltre ottanta operai chiamati a rimettere in funzione e in sicurezza la strada ferrata, che, lasciata al suo destino per più di tre anni, necessitava di interventi di particolare laboriosità.
La riapertura della tratta ferroviaria è di peculiare importanza, poiché conferisce un’opportunità in più ai cittadini per potersi spostare dal capoluogo alla costa, passando per l’entroterra, e viceversa. Non è da sottovalutare, inoltre, che aver riattivato la strada ferrata garantirà possibilità di spostamenti, qualora fosse necessario, prima o poi, intervenire sulla Bifernina senza possibilità del senso di marcia alternato, così come sta avvenendo in queste calde settimane d’estate.
Un’opera, dunque, che va nella direzione di rendere il Molise meno isolato.