I risparmi sono stati messi in pratica, soprattutto per il personale e le consulenze, tuttavia a pesare è ancora il disavanzo sanitario, così come una non proprio effettiva spending review dei costi della politica. Proprio per quest’ultimo punto, se il Molise avesse preso esempio da altre regioni, avrebbe potuto risparmiare altre 300 mila euro. Infatti, se non è mancata una certa parsimonia, dovuta sia alla riduzione degli esponenti di palazzo Moffa imposta dal Governo centrale, sia dalla legge regionale numero 10 del 2013 con la quale è stato abolito il famigerato e discusso fondo per i portaborse, sui fondi per i gruppi qualcosa in più poteva essere fatto.
I costi della politica sono tuttavia passati da 2 milioni a 434 mila euro, ma prendendo in considerazione esempi virtuosi, il Molise per la Corte dei Conti, avrebbe potuto mettere da parte altri 300 mila euro.
Dolente resta anche la nota che riguarda il ritardo nella dismissione di alcune partecipate della Regione, come ad esempio l’azienda avicola di Bojano e lo Zuccherificio del Molise. Nel 2013 nessuna irregolarità è, però, emersa per quanto riguarda Molise Dati, Finmolise, e Sviluppo Italia Molise.
Sul giudizio della Corte dei Conti, tira dunque un sospiro di sollievo il governatore Frattura, che garantisce per il prossimo anno una gestione in equilibrio, ammettendo come sia palese “l’inversione di tendenza operata dal nuovo governo regionale”.
La promessa del numero uno anche sul comparto sanitario, dove nonostante i tagli impossibili da evitare, la priorità è continuare a offrire ai molisani la qualità dei servizi.