Costi della politica, la proposta di legge sui tagli ferma in Commissione. Scintille tra Greco e Di Lucente

Ma a chiedere più tempo per la documentazione è la consigliera Filomena Calenda, relatrice in aula

Torna alla ribalta il tema dei costi della politica molisana. A riproporlo all’attenzione pubblica ci pensa il Movimento Cinque Stelle. Come di consueto lo fa affidandosi alla rete.

Proprio nel giorno in cui l’Espresso torna a parlare del super stipendio del portavoce e del capo ufficio stampa del premier Conte, il pentastellato ed ex concorrente del Grande Fratello, Rocco Casalino (che guadagna di più dello stesso presidente del Consiglio ndr), i Cinque Stelle nostrani non ci pensano due volte a tirare nuovamente in ballo i costi della casta, accusando di ostruzionismo la maggioranza di Palazzo D’Aimmo.

A esporsi, postando tanto di foto a corredo del proprio pensiero riportato sulla propria pagina Facebook, è l’ex candidato governatore Cinque Stelle, Andrea Greco, che accusa la maggioranza e, in modo particolare il presidente della I Commissione consiliare, Andrea Di Lucente, di fare ostruzionismo alla loro proposta di legge, presentata da più di due mesi e non ancora calendarizzata nei lavori della medesima Commissione.

Un mero “pretesto” secondo Greco, “utilizzato dalla maggioranza per perdere tempo prezioso”, anche e soprattutto alla luce del fatto che, invece, è già stata messa in calendario la proposta di legge presentata da Scarabeo, circa i test antidroga a cui sottoporre consiglieri e assessori.

“Un’iniziativa – dice Greco – che, oltre a essere poco utile ai molisani, presenta anche dei vizi di forma”.

La proposta dei Cinque Stelle, come si ricorderà, prevedeva sia lo stop all’incompatibilità tra la funzione di consigliere e quella di assessore, sia lo stop all’assegno corrisposto ai consiglieri sospesi dalla carica.

Secondo le intenzioni del M5S facendo decadere l’incompatibilità, chi arrivasse a sedere sullo scranno di assessore non lascerebbe più il suo posto da consigliere ai primi dei non eletti, mentre nel caso relativo alla sospensione di un inquilino di Palazzo D’Aimmo, la Regione, al consigliere sospeso, dovrebbe impegnarsi a versare un assegno mensile solo dell’1% dell’indennità di carica. E non, invece, del 50 %, come avviene ad esempio per l’ex governatore Iorio a cui viene corrisposto una contribuzione di circa 3mila euro.

A rimandare al mittente le accuse di ostruzionismo è però lo stesso Di Lucente che rimarca, invece, il suo ruolo collaborativo dall’inizio della legislatura. “Sono stato sempre così con tutti e continuerò a esserlo”.

Entrando poi nel merito della vicenda l’esponente dei Popolari per l’Italia spiega come la questione sia stata già portata all’ordine del giorno di una riunione della commissione. Tuttavia, precisa Di Lucente, “la relatrice, la consigliera Filomena Calenda, ha chiesto più tempo per approfondire la documentazione”.

Dopo le spiegazioni il rappresentante della maggioranza rilancia anche le accuse: “Greco, – dice – gioca a spararla grossa così da sperare che i molisani non si accorgano che dice cose senza senso, giusto per buttarla sulla rissa. Se spendessero un po’ del loro tempo ad analizzare ciò che dice, capirebbero il bluff: parla tanto per, spara qualche frase ad effetto, allestisce un paio di dirette su Facebook nelle quali sembra sempre che l’apocalisse sia vicina e crede di aver imbrogliato tutti”.

“Ormai – prosegue – il copione lo abbiamo imparato. I 5 Stelle inondano gli uffici di centinaia di richieste sulle quisquiglie, pretendendo relazioni, risposte scritte, valanghe di inutili scartoffie su sciocchezze che non appassionano i molisani. In questo modo congestionano la struttura e il Consiglio, distolgono le energie di tutti e succhiano il tempo a chi realmente lavora per l’interesse della Regione da questioni di reale importanza”.

L’invito Di Lucente è quello di “pensare attentamente prima di fare qualche proclama vuoto di contenuti giusto per accaparrarsi un paio di like in più. Con quelli non si fa politica, con i fatti e le proposte, serie però, invece sì”. 

Infine, l’affondo del presidente della I Commissione: “Sulla proposta di legge che prevede i test antidroga a sorpresa per i consiglieri regionali non capisco quale sia il timore del consigliere Greco. Affrontiamo l’argomento come facciamo anche altri proposti dal suo gruppo. Se poi lui ha qualche problema in particolare con questa legge, spieghi apertamente il perché”.

Un botta e risposta duro tra Greco e Di Lucente su un tema su cui, però, l’allerta dei cittadini continua a rimanere alta, soprattutto in un periodo di congiuntura economica che in Molise sembra davvero essere senza fine.

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