Maggioranza di centrodestra risicatissima in Consiglio regionale, dove con soli 10 voti favorevoli e 9 contrari viene approvato prima l’esercizio provvisorio, poi del Rendiconto generale e il Rendiconto consolidato della Regione Molise per l’esercizio finanziario 2021.
Con le assenze del presidente del Consiglio regionale Salvatore Micone e della consigliera Aida Romagnuolo e con il voto contrario di Gianluca Cefaratti, a salvare la tenuta della maggioranza sono risultati determinanti la presenza tra i banchi di Palazzo D’Aimmo di Vincenzo Cotugno, che si è dimesso da assessore (per approvare gli atti contabili in Prima Commissione al posto di Cefaratti) e il voto favorevole di Michele Iorio.
Sia sugli atti finanziari che sul voto salva maggioranza di Iorio ci vanno giù duro le minoranze di Palazzo D’Aimmo, il Partito democratico così come il Movimento 5 Stelle.
“La valutazione sugli atti finanziari della regione, approdati in Aula nel penultimo giorno del 2022, non può che essere inevitabilmente e inesorabilmente negativa, in quanto – sono le parole della capogruppo dem, Micaela Fanelli – frutto di una gestione amministrativa di una legislatura di centrodestra totalmente fallimentare. E l’autoassoluzione che il presidente Toma ha millantato nella sua conferenza stampa di fine anno è quanto di più lontano oggi abbiamo potuto certificare nel Consiglio di una Regione con un andamento economico, sociale e sanitario letteralmente disastroso, al pari di una gestione ordinaria e straordinaria del tutto rovinosa. Assolutamente stridenti risultano, infatti, le conclusioni a cui sarebbe arrivato un governatore che si dice pronto a un secondo mandato mentre il Molise semplicemente affonda nei meandri di un 118 in agonia, di un precariato sanitario per cui non si trovano soluzioni, di un reparto di malattie infettive che dinanzi a una possibile nuova ondata dovrà fare a meno di 12 infermieri, così come di un reparto di medicina che, dopo aver perso già 5 medici dovrà rinunciare a 8 infermieri. Dinanzi a tutto questo io continuo a chiedermi come si può dire che va tutto bene?
Il fallimento dell’intera filiera del centrodestra è sotto gli occhi di tutti: del centrodestra regionale e di quello nazionale, incapace di ottenere garanzie per la sanità molisana, di dirsi contrario a un’autonomia differenziata secessionista, ma del tutto bravo a salvare le squadre di calcio dal fallimento. Mentre nella ventesima regione la rete dell’emergenza sanitaria si ferma, i precari perdono il lavoro e i molisani non potranno più curarsi, alle squadre di calcio sarà data, invece, la comoda possibilità di diluire i propri debiti con lo Stato.
È questo il requiem del Molise celebrato da tutta la compagine politica del centrodestra, oggetto non solo di una bocciatura politica, ma anche di una bocciatura tecnica che arriva dagli organi competenti. Tra tutti la sentenza della Corte Costituzionale che boccia il rendiconto 2019 e il bilancio previsionale 2021-2023 e la Corte dei Conti che non parifica il rendiconto 2021. Di fatto – conclude Fanelli – i libri contabili del Molise vengono portati in tribunale e qualcuno continua a dire che va tutto bene. Come è possibile?”
“Da giorni gli ormai – dicono invece i 5 Stelle – noti dissidenti interni alla maggioranza minacciavano di votare contro il Rendiconto 2021. Alcuni di loro, come Aida Romagnuolo e Salvatore Micone, hanno preferito evitare lo scontro, assentandosi. C’è poi Gianluca Cefaratti, che ha voluto continuare un personale braccio di ferro contro il presidente Toma, pur sapendo che non sarebbe stato determinante. Ma l’oscar del giorno va, ancora una volta, all’ex presidente, Michele Iorio, che fino a ieri mostrava i muscoli ed oggi è rientrato nei ranghi, rinnegando le sue stesse dichiarazioni di poche ore prima. Un’interpretazione che meriterebbe almeno due statuette dorate.
Ma cosa si votava oggi? Il Rendiconto rappresenta i risultati di gestione nell’esercizio precedente. E com’è andata questa gestione? Il 2021 si chiude con una perdita di quasi 122 milioni di euro. Per la prima volta i documenti contabili, bocciati già nei quattro anni precedenti dai Revisori, sono stati addirittura impugnati davanti alla Corte Costituzionale. Sono stati diversi, e pesantissimi, i rilievi sulla gestione, dalle partecipate al personale, passando per la sanità e i trasporti. Un governo regionale non più rimandato a settembre, ma definitivamente bocciato. Ed oggi, mentre i molisani pagano profumatamente servizi inesistenti, mentre cresce il numero di precari in attesa di risposte e di disoccupati che acquistano il biglietto di sola andata per lasciare questa terra, il centrodestra continua a recitare. Oggi la solita commedia alla molisana si è trasformata in un vero e proprio film horror. E confidiamo che i molisani – che nonostante l’attaccamento alle poltrone di questa classe politica saranno chiamati alle urne in primavera – si ricorderanno dei volti di chi li ha presi in giro fino all’ultimo giorno. È ora – concludono i pentastellati – di dire basta a questa farsa e di lavorare seriamente per ridare dignità al Molise e ai suoi fieri cittadini”.