Il sindaco di Campobasso, Antonio Battista, parte in vantaggio sullo sfidante Antonio Carlone, primo cittadino di Campochiaro. È una questione di voto ponderato: il centrosinistra governa a Campobasso e Termoli e il voto dei consiglieri comunali dei due centri più popolosi della provincia di Campobasso vale 601. Un quoziente di gran lunga superiore a tutti gli altri Comuni.
Le elezioni, però, sono pur sempre una incognita e, così, l’agenda politica dei prossimi venti giorni sarà scandita da questa campagna elettorale.
“Dopo aver sciolto le riserve – spiega Antonio Battista – sento forte il bisogno di ringraziare tutti i sindaci e gli amministratori che hanno contribuito a individuare nella mia persona il candidato unitario. Un sentito ringraziamento va al Presidente della Regione e ai parlamentari che hanno fortemente caldeggiato e sostenuto la mia candidatura, un grazie anche alle segreterie dei partiti della coalizione tra cui quella del Pd”.
“Ho accettato di scendere in campo – prosegue Battista – con grande senso di responsabilità per rappresentare al meglio la Provincia, ente fondamentale, che patisce i tagli dei trasferimenti statali, ma che mantiene funzioni sostanziali per la popolazione. Ecco perché vorrei, sin da ora, che il mio impegno e la mia dedizione fossero accompagnati dall’aiuto determinante di tutti i candidati, degli amministratori e delle forze politiche. Un messaggio di unità e di collaborazione il mio che diventa l’auspicio per governare al meglio la nostra bella Provincia”.
“Sarà una bella sfida – chiosa Battista – perché abbiamo raggiunto la sintesi tra le fila del centrosinistra, un traguardo del quale mi prendo anche io i meriti. Non si sono alzate voci stonate dai sindaci e anche chi aveva esigenze particolari è riuscito a gestirle al meglio. È un bel segnale che ha dato il centrosinistra. Sono soddisfatto anche dell’adesione alla mia persona quasi unanime del Consiglio comunale di Campobasso. Sarà, comunque, una sfida a tempo, perché aspettiamo il referendum, che potrebbe cambiare l’assetto delle Province. Si badi bene, quello perseguito dalla consultazione referendaria è una necessità richiesta dai tempi. Non possiamo immaginare che gli assetti giuridici non possano cambiare, perché spesso i mutamenti portano giovamento. Saranno venti giorni di una campagna elettorale nuova, che mi vedrà recarmi nei Comuni della provincia, perché per me è indispensabile conoscere coloro che decideranno di appoggiarmi e, soprattutto, iniziare a prendere coscienza delle esigenze e delle necessità delle realtà locali”.
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