Biomasse, vince il territorio. Amministratori e cittadini dell’area matesina soddisfatti. “Una battaglia in favore della collettività”

CRISTINA SALVATORE

Si dice soddisfatto il presidente della Provincia di Campobasso, Rosario De Matteis, per lo stop alle centrali a biomasse nel Matese che è arrivato dal Tar Molise. La giustizia amministrativa con le sentenze numero 367 e 368 del 25 settembre scorso, si è pronunciata sui ricorsi promossi in merito alla realizzazione delle due centrali nei Comuni di Campochiaro e San Polo Matese. Il Tribunale Amministrativo ha stabilito, infatti, l’illegittimità dei provvedimenti di autorizzazione e respinto le richieste indennizzatorie e risarcitorie avanzate dalle società in conseguenza della revoca ed annullamento in autotutela disposte dalla Regione. Un provvedimento a seguito del quale il numero uno dell’ente di via Roma, alla presenza dei sindaci dei Comuni di San Polo, Colle d’Anchise, Guardiaregia, Sepino, Roccamandolfi, San Massimo, Bojano, Cercepiccola, degli imprenditori, dei legali e dei cittadini residenti nelle zone individuate per l’ipotetica realizzazione della centrale, ha convocato la stampa per esprimere tutta la sua soddisfazione per una vittoria che, almeno momentaneamente, rende giustizia ad un’area che per natura e storia ha ben altra vocazione.

“I ricorsi sono stati fatti – le parole dell’esponente di palazzo Magno – in funzione della tutela degli abitanti, poiché siamo convinti che quegli insediamenti non siano idonei in quella precisa area che ha ben altra vocazione. Siamo soddisfatti – ha proseguito De Matteis – perché abbiamo scongiurato un pericolo in un’area che va spronata e incentivata nelle direzioni giuste, affinché si possa creare sviluppo del territorio ed occupazione. Quella di Campochiaro – ha poi concluso il presidente – è un’area da sfruttare per il settore del turismo e quello agroalimentare: collocata culturalmente in una zona ricca di storia e con un paesaggio idoneo ad attirare visitatori, ci aspettiamo che la Regione Molise sappia sfruttare in pieno questo patrimonio.”

Dello stesso parere il sindaco di Campochiaro, Antonio Carlone, che nel suo intervento ha voluto sottolineare l’importanza della lotta dei cittadini grazie ai quali, si è arrivati ad ottenere questo successo. “Abbiamo combattuto un anno fa insieme – il discorso emozionato di Carlone – ed un ringraziamento va a coloro che per primi si sono opposti a questa situazione. A tutti coloro che costantemente hanno presidiato il territorio giorno e notte per più di un mese, facendo sì che si mantenesse alta l’attenzione su questa problematica. Grazie anche – ha poi concluso il sindaco di Campochiaro – agli studi legali che hanno difeso i Comuni. Grazie alla Provincia e alle aziende. Certamente non è finita qui, perché molto probabilmente ci sarà ricorso in appello, ma adesso godiamoci questo momento importantissimo”.

A livello giuridico, come ha spiegato Massimo Romano, il legale che insieme a Pino Ruta e Margherita Zezza ha assistito i Comuni ricorrenti, “si è fatto leva sul principio che le aree in questione, poiché aree naturalisticamente protette, non potessero in alcun modo ospitare insediamenti inquinanti dal punto di vista delle emissioni atmosferiche. Tutte le ulteriori censure – ha spiegato Romano – che sono state articolate nei ricorsi, sono state ritenute assorbite, ossia si è data prevalenza al vizio relativo alla incidenza naturalistica di quelle aree.”

Di questa storia sentiremo ancora parlare, ma per il momento protagonista indiscussa è la gioia di chi ha combattuto con coraggio e sacrificio, pacificamente per preservare la salute della collettività e la bellezza di un intero territorio incontaminato.

 

 

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