Assemblea PD, Fanelli serena, le minoranze chiederanno i conti (in tutti i sensi) al segretario regionale e a Frattura. Il governatore pressato per il rimpasto della Giunta regionale. Colonna infuoca l’atmosfera

Micaela Fanelli

Sarà un’assemblea del Partito Democratico, che torna a riunirsi dopo più di un anno, abbastanza infuocata, nonostante il segretario regionale Micaela Fanelli continui a parlare di vigilia “serena, costruttiva e ottimista”.

Dalla parte del sindaco di Riccia e, dunque, del Governatore Paolo di Laura Frattura c’è la garanzia di avere i numeri della maggioranza per poter assumere le decisioni. Ma le altre correnti, certamente, non staranno a guardare e, soprattutto, in silenzio.

La voce di coloro che rappresentano la minoranza all’interno del Partito Democratico si è fatta già sentire attraverso comunicati stampa, come quello a firma congiunta di Nicola Colonna, segretario del circolo PD di Ripabottoni, e della sezione di Termoli dell’Unione Democratici del Molise.

“Tra Nomine, clientele e bugie. Questo non è il nostro PD” questo l’oggetto della nota stampa, nella quale il duro attacco all’attuale maggioranza piddina prosegue: “Mezzo milione di euro utilizzati per nuovi contratti e nomine di dirigenti in enti sub regionali. Il 2016 in Molise si è aperto in perfetta continuità con il passato”.

“Il Governatore Frattura, con la complicità del segretario regionale del PD, Micaela Fanelli, continua a dispensare clientele agli amici degli amici mentre in Molise il dramma del lavoro e della povertà non conosce tregua” incalzano i circoli piddini di Termoli e Ripabottoni.

“Con quale faccia – attacca Colonna e l’Unione Democratici del Molise di Termoli – Micaela Fanelli si presenterà in assemblea regionale? Cos’altro ancora si inventerà per coprire i continui fallimenti del governo regionale in tema di lavoro, sanità, trasporti? Cosa si inventerà per giustificare la realizzazione di opere costose e inutili come “la metropolitana leggera Matrice-Bojano” mentre la condizione delle strade nelle aree interne è sempre più drammatica?”.

“Cara Fanelli, il Partito Democratico – conclude Colonna non è “cosa tua”, ma è la casa di tanti militanti che questo partito lo hanno costruito, mattone dopo mattone, con fatica e sudore, rimettendoci soldi e impegno, in mezzo alla gente che quotidianamente soffre e lotta.  Non ti aspetterai quindi che siamo disposti a credere ancora alle tue bugie. Noi da parte nostra continueremo, come abbiamo sempre fatto,  a impegnarci da Sinistra per costruire una valida alternativa ad un sistema che è di gran lunga peggiore di quello di Michele Iorio, per restituire dignità al Partito Democratico e all’intero Molise”.

Fanelli e Frattura da una parte, il gruppo facente capo a Venitelli, quello di Ruta e Leva, i ‘cuperliani’ del vice-presidente della Giunta regionale, Michele Petraroia. Tante anime che domani, sabato 10 gennaio 2016, a Isernia, si ritroveranno tutte insieme, per provare a discutere. Dirà la sua anche l’ex assessore alle Attività Produttive, Massimiliano Scarabeo, che tre giorni dopo l’assemblea regionale del Partito Democratico tornerà, a tutti gli effetti, consigliere regionale, lasciando a casa colui che l’ha sostituito per sei mesi, Carlo Veneziale, che per entrare a Palazzo Moffa ha lasciato la sua poltrona di presidente della Fin Molise.

Argomento scottante sarà quello del rimpasto dell’esecutivo regionale: Petraroia ha rimesso il suo mandato nelle mani di Frattura e del partito, ma l’ala sinistra del PD, comunque, si vede nell’ex sindacalista, c’è chi preme per una quota rosa, c’è Massimiliano Scarabeo, che non disdegnerebbe un suo ritorno in Giunta in virtù dei consensi che lo posero tra i primi eletti e, soprattutto, c’è Carlo Veneziale, a oggi rimasto senza poltrona. Quest’ultimo ambisce a entrare nella Giunta regionale, ma a Isernia corre voce di una sua possibile candidatura a primo cittadino del capoluogo pentro come successore di Brasiello. Altro pretendente è Vincenzo Niro, il quale ha reso noto il suo presunto accordo (se a qualcosa può servire) firmato nel gennaio di tre anni fa, prima delle elezioni, con il futuro governatore Frattura e il futuro deputato Leva, quando gli equilibri del centrosinistra erano opposti a quelli di mille giorni dopo.

Niro vorrebbe ripresentarsi al Consiglio regionale nel febbraio 2018 non da semplice consigliere, lui che in questa legislatura è stato candidato (blindato) sul listino maggioritario e ha ricoperto per due anni e mezzo il prestigioso ruolo di Presidente del Consiglio regionale. In pratica, avrebbe già ricevuto, rispetto agli altri pretendenti alla poltrona.

Il dibattito in assemblea sarà duro: per i prossimi obiettivi, per gli appuntamenti elettorali e, soprattutto, per il rimpasto dell’esecutivo regionale, che condurrà Frattura, Fanelli e il Partito Democratico alle elezioni regionali e alle Politiche del 2018.

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