Azienda sanitaria commissariata, concorsi fermi e ospedali a rischio. Un sistema “lasciato in balìa di un meccanismo schizofrenico, proprio mentre il nuovo piano sanitario è in dirittura d’arrivo”.
Ad alzare i riflettori su quello che, ormai da tempo è il tema caldo della sanità molisana, è il Partito Democratico che convoca la stampa nella sede di via Ferrari.
A puntare il dito contro la Regione è il segretario del partito e consigliere regionale, Vittorino Facciolla e gli altri vertici del partito. Sotto accusa l’iter che ha portato alla nomina del commissario Asrem.
“Dopo la scadenza della nomina di Sosto (30 aprile 2019) prima non è stata fatta una procedura per individuare un nuovo commissario ma una proroga per due anni, poi a luglio 2019, viene fatto un avviso pubblico per la selezione del direttore generale. Successivamente il commissario si dimette per andare a ricoprire un altro incarico e da quel giorno (1° settembre 2019) decorrono i 60 giorni per la sostituzione del suo ruolo, che deve avvenire entro il 30 ottobre 201”.
Ed è proprio in questa fase che per Facciolla emerge “la totale inerzia della Regione”.
“Viene infatti nominata – dice ancora il segretario PD – solo la Commissione che ha il compito di valutare i vari curricula, compito che ad oggi non è stato ancora portato a termine dalla stessa commissione. Poi il 29 ottobre 2019 viene deliberata la nomina a commissario di Gennaro Sosto il quale rinuncia per incompatibilità facilmente evincibile già al momento della nomina e il 31 ottobre viene fatta una nuova delibera, la 425, con la quale, dall’America, si nomina la dottoressa Scarfato”.
Insomma, una vera e propria “disavventura”, perché se è vero – spiega Facciolla – che vi sono legittimi dubbi sulla competenza della Giunta a nominare il commissario dell’Asrem (in questo senso l’art. 3 del decreto Calabria, applicabile a tutte le Regioni in piano di rientro, affiderebbe detta competenza ai commissari alla Sanità) di certo, con l’attribuzione di ogni competenza al neo nominato commissario della nostra azienda sanitaria, di fatto si smantella la stessa privandola della struttura tecnico-amministrativa che può e deve difendere la sanità locale”.
E tutto ciò accade proprio mentre i concorsi sono fermi.
“Come possiamo avere fiducia in una struttura che non nomina da agosto il membro di competenza in seno alle commissioni d’esame per i concorsi dei dirigenti medici?”, chiede ancora il segretario del partito.
Ma non è tutto, dato che le preoccupazioni maggiori riguardano ospedali più piccoli, come ad esempio quello di Agnone che, “tra pochi giorni sarà senza medico”.
Insomma, la sanità continua a essere una delle pagine buie del Molise su cui bisogna accendere i riflettori, anche e soprattutto in vista del nuovo Pos che sembra essere “lacrime e sangue per la nostra regione”.
E sempre il PD sembra essere intenzionato ad andare avanti, sia con un possibile ricorso per impugnare il nuovo piano sanitario, sia incontrando, già la settimana prossimo, il ministro Speranza.