CBlive incontra Angelo Primiani. Il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Molise ha ripercorso l’excursus della sua attività politica. Non solo una chiacchierata su quanto è stato fatto durante i cinque anni in Consiglio, ma soprattutto un’analisi su quanto c’è ancora da fare per risolvere i problemi del Molise e creare effettivamente sviluppo. Qui di seguito l’intervista integrale.
Qual è il momento più emozionante che ricorda durante i suoi cinque anni di attività politica? “La gratitudine verso i tanti molisani che hanno riposto la loro fiducia in me è sempre tanta, perché è grazie a questo sostegno che ho avuto l’importante occasione di poter essere il portavoce dei cittadini in Consiglio regionale. Per questo ogni giorno vissuto al servizio dei molisani è stato per me un grande onore. Tirando le somme, di certo, le emozioni maggiori sono arrivate quando, seppur dai banchi dell’opposizione, siamo riusciti ad ottenere risultati concreti per i cittadini. Questi risultati sono lo specchio dell’unico obiettivo che ha guidato i nostri anni nelle istituzioni: lavorare con dedizione e competenza per il bene comune”.
Quali sono i traguardi raggiunti dal suo impegno politico, e da quello dei suoi colleghi, di cui va particolarmente orgoglioso? “Senza ombra di dubbio, oltre le nostre azioni mirate per dare delle soluzioni che possano risolvere realmente i problemi della nostra regione, vado orgoglioso delle iniziative sociali che abbiamo vissuto sul territorio. Mi riferisco al finanziamento dello studio sulla qualità dell’aria della piana di Venafro, alla donazione di ventilatori polmonari agli ospedali durante l’emergenza Covid, allo scuolabus che abbiamo noleggiato per garantire il diritto allo studio dei bambini di Lupara, oppure all’iniziativa ‘Giocattoli in MoVimento’ dove, grazie alle donazioni delle mamme e dei bambini della nostra regione, siamo riusciti a regalare sorrisi ai meno fortunati che sono negli orfanotrofi, nelle comunità per minori e nei reparti di Pediatria molisani.
A riguardo vorrei raccontare un aneddoto a me molto caro, una pagina della mia vita molto intensa e dolorosa ma è necessaria una premessa. Il 21 dicembre 2018 è stato il giorno in cui, insieme agli altri consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, abbiamo compiuto uno dei migliori gesti politici ed umanitari della nostra attività: a soli sette mesi dall’inizio del nostro mandato, abbiamo deciso di restituire le eccedenze dei nostri stipendi. In quell’occasione, questa nostra scelta, univoca e carica di entusiasmo, si sarebbe rivelato un regalo che inconsapevolmente ho fatto a me stesso e alla mia famiglia.
La nostra prima donazione l’abbiamo decisa pensando ai bambini, il futuro della nostra regione, e alla sanità, all’indomani di un tour che ci ha condotti in ogni struttura ospedaliera del Molise per rilevare le criticità e soprattutto per toccarne con mano i problemi e le carenze: con ben 112 mila e 972 euro abbiamo deciso di comprare qualcosa di vitale, ovvero una STEN, Servizio Trasporto Emergenza Neonatale, una ambulanza di rianimazione neonatale che purtroppo mancava in Molise. Un pronto intervento che permette, in situazioni estreme per i bambini della nostra regione, di avere tempestivi interventi salvavita ed essere trasportati negli ospedali delle altre regioni nella massima sicurezza.
Questo potrebbe sembrare un gesto di normalità, una promessa mantenuta dai politici verso i loro corregionali, ma per me quel gesto è diventato il momento che ha scosso e cambiato la mia vita privata. Sono un padre, un normale padre che ha visto in serio pericolo la vita di sua figlia.
Quello che doveva essere il momento più felice della mia vita, per un soffio, si è trasformato in una pagina davvero difficile: mia figlia è nata prematuramente nell’agosto del 2019. Ad aggravare la situazione c’era una diagnosi molto seria che richiedeva il trasporto d’urgenza all’Ospedale ‘Gemelli’ di Roma. Non avrei mai immaginato che proprio mia figlia sarebbe stata una delle primissime neonate ad avere la necessità dell’ambulanza Sten per il trasporto fuori regione. Sono state ore concitate, piene di paure ed apprensione, ma è stato grazie a quel regalo che abbiamo fatto ai molisani che mia figlia si è salvata.
È stato un momento di grande riflessione riguardo la mia attività: che politico volevo essere? Ho capito quanto realmente siano importanti le istituzioni, quanto lavorare bene politicamente possa avere riscontri fondamentali nella vita quotidiana delle persone. Da quel giorno in poi, il mio imprinting è diventato ancor più sentito e totalizzante: non posso risparmiarmi assolutamente perché il mio obiettivo è quello di migliorare la qualità della vita dei molisani, tutti, cercando di risolvere le difficoltà e trovare le soluzioni”.
Tra le sue azioni più importanti, il suo impegno si è focalizzato soprattutto su lavoro, infrastrutture e turismo. Cosa è stato fatto e cosa c’è ancora da fare? “Insieme ai miei colleghi, la nostra attività politica ci ha impegnati in tutti i settori, dalla sanità ridotta all’osso e bistrattata da una mala gestione ventennale, fino alla necessità di supportare formazione e attività per giovani, affinché si possa arginare il drammatico fenomeno dello spopolamento. Abbiamo acceso un faro sulle storture che, fino al nostro ingresso in Consiglio regionale, restavano insabbiate, e ci siamo impegnati per raccontare ai cittadini ogni passaggio ed ogni azione. Perché riteniamo che la consapevolezza delle persone, di tutti, sia il primo passo per intraprendere un percorso di crescita e sviluppo, e per comprendere chi può guidare questo percorso e chi, invece, non ha la credibilità per farlo.
I maggiori successi li abbiamo raggiunti con l’approvazione della nuova Legge per le Proloco, diventata uno strumento di rilevanza nazionale. È grazie a questa mia azione che, oltre a svecchiare una legge ferma al palo dal 1977, si punta a potenziare il settore e i servizi turistici, come una delle chiavi per lo sviluppo del Molise. Ma ci sono anche altre importanti attività come, per esempio, l’istituzione di un fondo per pazienti allergici, la riattivazione delle commissioni mediche d’invalidità, l’approvazione della mia proposta per attivare liste notturne d’attesa, così da ridurre i tempi per le visite e gli esami medici più urgenti”.
Quali sono i lavori ancora in cantiere a cui vorrebbe dar seguito, nella prossima legislatura? “In questi anni abbiamo tracciato in parte il percorso e, se i cittadini ce lo consentiranno, proseguiremo su questa rotta rendendo finalmente concrete le tante proposte che abbiamo avanzato, ma che quasi sempre sono state ostacolate. Mi riferisco soprattutto ai lavori in cantiere in materia di sviluppo, vale a dire le proposte sul Parco del Matese, sul Parco fluviale del Biferno, o ad esempio l’istituzione di una Film Commission. Grazie a questi progetti, avremo la possibilità di offrire possibilità lavorative, coinvolgendo gli stakeholders, e fare rete tra i professionisti del territorio e i cittadini, valorizzando il meraviglioso patrimonio culturale e ambientale del Molise”.
Come immagina il futuro del Molise? “Sono giovane anche io e sono consapevole del significato della parola gavetta. Conosco cosa significa investire sulle proprie passioni, sulla preparazione e quel senso di amarezza che si può provare quando non si trovano sbocchi lavorativi, o quando tutte le porte sono chiuse. In passato, come tutti i giovani, ho cercato di adattarmi alle poche possibilità che il Molise offre e, nonostante le delusioni, sono andato avanti con determinazione e temperanza, senza mai smettere di sperare nel futuro. Perciò comprendo cosa provano i giovani, e sento la responsabilità di rappresentare le loro, le nostre istanze. Troppi giovani e troppe eccellenza lasciano ogni anno la nostra regione: è inaccettabile. Ma, soprattutto, è evidente che un territorio abbandonato dai giovani non può avere futuro. Credo perciò che sia necessario investire in formazione, competenza e professionalità, e favorire il merito, che deve prendere il posto del dilagante clientelismo. Ovviamente questo significa pianificare misure per il lavoro, per la transizione digitale, per le imprese e per i servizi turistici. Come? Intercettando i fondi europei, con visione e capacità di programmazione.
Immagino i nostri meravigliosi paesi molisani tornare a ripopolarsi di cittadini orgogliosi di vivere nella loro terra perché soddisfatti del proprio lavoro e dei servizi offerti. Tutto ciò può diventare realtà solo se si scelgono le persone giuste alla guida di questo percorso”.