Le decisioni arrivate direttamente da Roma e dai leader nazionali hanno spiazzato tutti. Con il tavolo del centrodestra locale già d’accordo sulle linee guida da adottare per la scelta del candidato sindaco di Campobasso, decisioni quest’ultime scaturite dopo settimane di intenso lavoro e trattative, il diktat arrivato dopo l’incontro dei big dei partiti sembra aver impantanato nuovamente la coalizione.
La rivendicazione dell’appartenenza politica del candidato primo cittadino al partito del Carroccio, anziché aiutare a chiudere prima possibile la partita avrebbe portato, infatti, soltanto confusione tra le fila del centrodestra cittadino.
Le liste civiche, invitate al tavolo, questa mattina, domenica 31 marzo, avrebbero fatto recapitare ai vertici della coalizione la propria ferma volontà di proseguire le trattative per il leader con scelte condivise e che partano dal basso.
Una sorta di primarie indirette, portate avanti dai movimenti civici, che hanno coinvolto i propri futuri candidati alla carica di consigliere e i propri elettori. Un momento di confronto e dibattito partecipativo con una scelta condivisa che, lo scorso venerdì sera, aveva condotto il centrodestra alla rosa dei tre nomi che in settimana arriveranno sul tavolo regionale.
In sostanza, i civici vorrebbero che la decisione sia determinata a livello locale e territoriale, dove ci sarebbe maggiore contezza sulle dinamiche amministrative e politiche, respingendo la forte presa di posizione, arrivata come un fulmine a ciel sereno da Roma. E, a tal proposito, gli stessi esponenti civici avrebbero invitato il governatore Toma a prendere in mano la situazione per rivendicare le decisioni territoriali.
A questo punto, non è da escludere che, se dovesse passare la linea romana, i civici potrebbero anche creare un quarto polo. Riaprendo di fatto la partita in favore del Movimento Cinque Stelle e del centrosinistra, in una lotta a quattro che, quasi certamente, condurrà al ballottaggio del 9 giugno.