Le elezioni regionali di febbraio 2018 scaldano i motori della politica e in Molise è già iniziata la passerella dei big della politica. Una passerella che questa volta serve a presentare il movimento nato da poco, ma anche ribadire un nuovo polo in cui il centrodestra ha deciso di riunirsi.
“Avere oggi tutti i quattro fondatori del movimento è qualcosa di importante”, dice l’ex consigliere provinciale e attuale consigliere di minoranza a Bojano, Carlo Perrella. “Si riparte da qui per ricompattare il centrodestra e – prosegue – rimettere insieme tutte le forze”.
A puntare sul Molise è anche Alemanno. “Siamo qui – dice – per dire che il Molise è un pezzo importante del Sud Italia, che ha sempre espresso un’identità popolare e che oggi deve ripartire iniziando dal lavoro”.
A sottolinearlo è proprio Giovancarmine Mancini che evidenzia la possibilità di “sfidare i poteri forti, ma anche un centrosinistra figlio di un finto centrodestra che rinneghiamo”. Il riferimento chiaro contro l’asse Frattura – Patriciello che alle scorse regionali ha permesso l’elezione della coalizione del governatore.
Anche in questo caso i big nazionali “servono” a far luce su quelli che saranno i temi caldi della prossima e ormai imminente campagna elettorale. Sanità e lavoro su tutti. “Il Molise non può più essere terra di emigrazione da cui i giovani sono costretti a scappare, né terra in cui la sanità pubblica viene smantellata in favore del privato”, dice ancora Mancini che parla di un “movimento sociale capace di portare avanti le battaglie della gente”.
Dopo che la parola passa ad Alemanno a fare il suo ingresso in sala è l’ex presidente del Molise e attuale consigliere Michele Iorio (che ha aderito a Direzione Italia di Raffaele Fitto ndr), il quale prende posto al fianco della collega Angela Fusco Perrella che poco più tardi prende la parola. A lei spetta il compito di illustrare i capisaldi del movimento a livello locale.
“Parliamo ai giovani, è il loro linguaggio che per me suona oggi le note di un violino. Non ci piace – dice la Fusco Perella – la parola rottamazione, perché noi non vogliamo rottamare nessuno, ma costruire una rete in cui non ci siaano individualismi. Alle scorse regionali sapevamo di perdere, ma siamo andati dritti per la nostra strada, senza cambiarla, perché siamo consapevoli che a pagare è la politica coerente”.
Alle parole della Fusco si aggiungono quelle di Alemanno che evidenzia come sianecessario, ancora prima del movimento, “ricostruire una comunità umana. Prima ciò che ci è mancata è stata la coesione umana ed è – conclude – proprio da questa che dobbiamo ripartire”.
fab.abb