Economia al collasso, Rino Morelli indica la via: “Dal Governo e dalla Regione aiuti alle imprese a fondo perduto. Solo così si salveranno aziende, imprenditori e posti di lavoro. Rischiamo una pericolosa crisi sociale”

GIUSEPPE FORMATO

Rino Morelli è uno dei più grandi imprenditori del Belpaese, uno dei leader del territorio regionale. Impegnato anche in Confindustria, presidente del settore Trasporti e Turismo. L’imprenditore, che si è stabilito in Molise quando era ancora un ragazzo, potrebbe mettersi sulla riva del fiume ed aspettare il corso degli eventi. Ma il suo pensiero, oggi, va ai tanti imprenditori, soprattutto quelli medi e piccoli, che rischiano di non poter più riaprire le proprie attività, mandando a casa tanti padri e madri di famiglia.

“Noi come molisani – ci tiene a sottolineare la sua territorialità – stiamo subendo danni come mai successo nella nostra storia. Come settore turistico-alberghiero, non so come potremo riaprire le nostre attività. Gli alberghi sono chiusi, la situazione è drammatica”.

“Siamo gravati da costi come se fossimo regolarmente in attività – le dure parole di Morelli – Paghiamo Imu, Tarsu, Tari, le utenze e tutti gli altri oneri. Peccato, però, che siamo chiusi da febbraio e, da tre mesi, non ci sono introiti”.

“Io credo che a Campobasso e faccio l’esempio del Centrum Palace – ha incalzato Rino Morelli – non potremo riaprire così facilmente. Abbiamo un focolaio e una situazione, quella della comunità Rom, che preoccupano e non poco l’intero territorio regionale. Su questa situazione, che rischia di mandare al collasso ulteriormente l’economia cittadina e regionale, credo che le istituzioni e chi di dovere avrebbe dovuto meglio tutelare gli interessi dei cittadini. Ora, ci troviamo di fronte a una situazione drammatica, che mi auguro si rischia a contenere, perché, qualora vengano prese decisioni forti, rischieremmo tutti il definitivo collasso”.

“Ho descritto al presidente della Regione Molise, Donato Toma, la gravità della situazione – ha affermato l’imprenditore – E ho ribadito come siano necessari, per far ripartire l’economia, interventi a fondo perduto. Non possiamo immaginare che gli imprenditori si rialzino accumulando ulteriori debiti. Siamo senza introiti, ma paghiamo ugualmente come se ci trovassimo in una situazione di normalità”.

“Il governatore mi ha assicurato di ricevermi di nuovo dopo il nuovo decreto del Governo – ha precisato Rino Morelli – In quell’occasione, organizzeremo un tavolo congiunto per provare a rilanciare il turismo. ‘Conditio sine qua non’, però, sarà la circostanza che le istituzioni vengano incontro a noi imprenditori del settore turistico”.

Morelli parla anche delle decisioni prese sui tavoli romani da parte del premier Conte e della sua squadra di governo. “Non abbiamo novità sulle intenzioni di chi governa il Paese – le sue parole – Io parlo quotidianamente con i vertici nazionali di Confindustria e con Federalberghi. Anche altrove la situazione è drammatica e chi opera nel settore è allo sbando. Io sto anticipando la Cassa Integrazione ai miei dipendenti, che, diversamente, non avrebbero visto un soldo per tre mesi”.

“Sui prestiti da 25mila euro per i piccoli imprenditori – ha evidenziato Morelli – parliamo di una strada non praticabile. Le banche, infatti, hanno paura a erogare questi piccoli prestiti, perché, in caso di fallimento dell’azienda, incorrerebbero, in concorso, del reato di bancarotta fraudolenta. In sostanza, rispetto alle scelte politiche, sono sconfortato”.

Il gruppo Morelli, oltre al settore alberghiero, si occupa anche, attraverso l’Armafer, di armamento ferroviario con l’azienda leader del settore. “Noi abbiamo mantenuto le attività, con grandi costi, per la manutenzione ferroviaria – ha precisato l’imprenditore – Abbiamo mantenuto oltre la metà dei nostri 260 dipendenti, ma comunque i costi sono stati esagerati per continuare le attività, seppur in questo settore indifferibili”.

“Ora dobbiamo guardare al bicchiere mezzo pieno – il pensiero dell’imprenditore originario di Lecce e molisano d’adozione – Occorre favorire la circolazione del denaro, anche se non sarà più come prima. Tanti piccoli imprenditori non riusciranno a ripartire. Questa cosa mi lascia affranto, perché, oltre a quella economica, si aprirà una forte crisi sociale. Ho visto, e questa cosa mi ha lasciato turbato, tante persone in fila al banco dei pegni per cedere, in cambio dei soldi per mangiare, magari i regali di battesimo e comunione dei propri figli”.

Chiudendo sulla realtà molisana, Morelli lancia un monito, chiarendo come “le istituzioni molisane debbano farsi sentire dal Governo e spingere per l’emanazione di bandi a fondo perduto. È l’unico modo per salvare l’economia, gli imprenditori e i posti di lavoro. Non pensiamo che le riaperture porteranno introiti. Le restrizioni, necessarie per contenere il contagio, non favoriranno le attività, i cui introiti non supereranno le spese anche con la riapertura. È il momento dell’aiuto, vero e concreto, per far ripartire l’economia, salvare milioni di posti di lavoro ed evitare una pericolosa crisi sociale”.

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