Il dibattito sul passaggio del senatore Di Marzio al gruppo misto è aperto e particolarmente acceso. La scelta dell’esponente di Palazzo Madama è stata fortemente criticata dai suoi ex colleghi. Da Roma a Palazzo D’Aimmo, infatti, i portavoce pentastellati hanno chiesto le dimissioni del senatore.
A intervenire nel dibattito provocato dalla scelta del ‘grillino pentito’ anche il sindaco di Vinchiaturo, Luigi Valente, che invece delle dimissioni propone a Di Marzio di devolvere ciò che avrebbe dovuto versare mensilmente nelle casse del Movimento, alla Caritas diocesana di Campobasso.
“Anche il Senatore Di Marzio lascia il Movimento 5 Stelle per passare al Gruppo Misto; la cosa era prevedibile – commenta, infatti, Valente – già al tempo della sua candidatura al Senato, ma molti elettori molisani erano troppo presi a votare M5S desiderosi di fare piazza pulita della vecchia politica e ottenere l’agognato cambiamento, per avere questo genere dubbi sui candidati scelti (forse meglio dire nominati) dal Movimento”.
“Bene, diciamo pure che può starci nella nostra democrazia parlamentare ed in assenza del vincolo di mandato un cambiamento di casacca, anche se non ce lo dovremmo aspettare dalla pattuglia grillina – prosegue il sindaco Luigi Valente – Tuttavia chiedo al senatore Di Marzio, che ama vestire con un’eleganza aristocratica d’altri tempi, di comportarsi con la stessa eleganza e devolvere tutte le somme mensili che avrebbe dovuto restituire al Movimento 5 Stelle se vi fosse rimasto, alla Caritas Diocesana di Campobasso. Del resto il Senatore Luigi Di Marzio, pensionato d’oro della Asrem, è stato eletto al Senato anche perché ha aderito alla prassi della restituzione parziale degli emolumenti parlamentari che è uno dei cavalli di battaglia del Movimento. Sarebbe, quindi, un gesto nobile e coerente se Di Marzio volesse iniziare a devolvere la somma di cui sopra alla Caritas invece che al M5S a partire già da questo mese di gennaio. Sono certo che il Senatore Luigi Di Marzio, non avrà alcuna difficoltà ad aderire a questo mio umile ma sentito appello che, ritengo, possa essere apprezzato anche dai suoi elettori”.