“Si continua, orgogliosamente, in Molise ad investire nella valorizzazione dei tratturi (120 milioni di euro), nei B&B che spuntano come funghi e nella microricettività delle strutture di turismo rurale, per le quali è stata fatta una legge regionale che consente a queste strutture di ampliare l’offerta nel campo della ristorazione, pensando così di valorizzare il territorio e aiutare i giovani a trovare occasioni di lavoro in questa regione. Sono anni che sentiamo parlare di questo, ma i risultati non arrivano. Infatti, restiamo in fondo alle classifiche delle regioni con meno appeal turistico e sviluppiamo una bassissima capacità di produrre ricchezza e occupazione in questo settore. Per promuovere il turismo in Molise occorre oggi investire in primis sulla visibilità di questa regione sconosciuta”, prosegue l’affondo di Morelli.
“Affinché il Molise venga scelto come meta turistica e diventi riconoscibile all’esterno come territorio con valide potenzialità, culturali e naturalistiche – spiega l’imprenditore – occorre investire strategicamente sul marketing turistico e programmare la partecipazione ad eventi internazionali come il TTG che sono una vetrina importantissima per lo sviluppo turistico del territorio. Da qui, poi, l’importanza di individuare un target di turisti preciso e di rivolgersi ad esso con offerte che siano all’altezza delle aspettative di chi programma le vacanze, e non solo brevi soggiorni”.
“Gli imprenditori del settore alberghiero – conclude Rino Morelli – sono disposti ad investire risorse proprie e a fare progetti innovativi nelle loro attività, a patto però che la Regione faccia da traino a tutto il settore turistico e non solo ad una parte di esso. Gli alberghi, lo voglio ricordare, sono imprese che hanno dipendenti, vincoli e normative da rispettare, a differenza delle piccole realtà ricettive meno oberate da tutto ciò, e non possono rincorrere da soli, senza un supporto della politica locale, la domanda turistica. Auspico, perciò, una riflessione ampia e condivisa affinché il rilancio del settore turistico molisano porti alla diffusione di una cultura dell’industria del turismo”.