Volano gli stracci nella maggioranza di centrodestra. Le nomine a ‘Molise Acque’, all’Arsarp e al Consorzio per lo sviluppo industriale della Valle del Biferno hanno suscitato le veementi reazioni dell’ex governatore Michele Iorio e della consigliera regionale Aida Romagnuolo, oltre a quella dell’esponente di opposizione Andrea Greco. Nessuna nota ufficiale, invece, è pervenuta dalla minoranza piddina, che ha piazzato nel CdA di ‘Molise Acque’ Carlo Di Nicola, componente della segreteria dell’ex assessore Carlo Veneziale, candidato alla carica di governatore nell’aprile 2018.
Micone, in particolare, lancia un affondo a Iorio. Una vera e propria sfida del Presidente del Consiglio regionale a chi, a Palazzo D’Aimmo, è tra i pochi politici esperti. “Il consigliere Iorio – scrive Micone – nel cercare di addurre ragioni, che non hanno alcuna ratio ha dichiarato “Nomine di basso impero – Mai nella storia si è visto utilizzare metodi penalizzanti per la scelta degli enti in quota ai partiti di maggioranza”. Il consigliere sa benissimo che ho dato ascolto e tenuto in considerazione tutte le forze politiche di maggioranza e di minoranza ed agito nel pieno della legittimità e trasparenza, secondo criteri democratici che sono alla base di ogni società civile e poi politica. Probabilmente, lo stesso ha bisogno di capire e di farci capire dapprima dove si ritiene collocato dato che ha aderito e partecipa attivamente in un partito che va sotto il nome di “Fratelli d’Italia” e poi quanto si tratta di dover “pretendere” nomine politiche si ricolloca sotto il partito “Iorio per il Molise”. Lo spiegasse dapprima ai molisani, poi agli elettori e poi a noi tutti visto che ne fa menzione solo quando non vengono accontentate alcune richieste e arriva addirittura a parlare di discriminazione verso un gruppo politico. Gruppo politico fantasma che appare ed esiste a seconda delle situazioni e in tali contesti lo porta a cadere in un becero vittimismo legato al suo nome. Non è una politica che mi è mai appartenuta e non rispecchia il mio modo di pensare né tanto meno di operare. La discriminazione nei confronti del gruppo politico a cui attualmente appartiene oggettivamente non vi è stata tanto che “Fratelli d’Italia” ha ricevuto sempre rappresentati nelle nomine finora fatte, può chiedere bene al suo rappresentante di partito, il Sottosegretario Quintino Pallante”.
“Per quanto concerne il Cda di Molise Acque -precisa il Presidente Micone – non vi è stato alcun accordo di maggioranza e pertanto nessun tradimento. Ho sempre sostenuto che bisogna rompere con la politica del passato fatta di personalismi, di comportamenti opachi, atti di protagonismo, atteggiamenti ed approcci incompatibili verso un confronto politico e democratico. E nel caso specifico delle nomine non ho preso in considerazione gli stessi nominativi che “navigano” da anni nello steso ente e con lo stesso ruolo. Ho visionato diversi cv dei candidati e le nomine fatte hanno rispecchiato i requisiti richiesti e trasparenti nel metodo di scelta “nelle vesti di principale garante degli accordi politici presi alla luce del sole e delle rappresentanze politiche”, come ha ricordato lo stesso Iorio, e soprattutto lontani da quella politica autoreferenziale che in passato ha provocato, ed oggi, è la totale responsabile del malcontento e forte risentimento che i cittadini nutrono verso la classe politica. Cosa, che nei quindici anni di amministrazione Iorio, non è mai accaduta. Anzi abbiamo assistito ad un sistema totalitario, in uno smisurato potere poco democratico e fatto di personalismi, più che di persone e competenze, di nomi noti e di consolidati incarichi pluriennali, spesso rinconducibili a legami parentali, politici, in amicizia e non”.
“Pertanto – puntualizza Micone – prima di puntare il dito verso qualcosa e qualcuno, ricordiamoci chi siamo, da dove siamo partiti e cosa abbiamo fatto, ammesso che i molisani se ne siano dimenticati. Io posso dire di aver agito secondo quanto mi compete e nel pieno rispetto della legge e della legalità dando ascolto a tutti nel pieno e rispettoso confronto costruttivo. L’agire “sotto finte spoglie” come il consigliere Iorio ha dichiarato e “come gestore di una fetta di potere all’arrembaggio”, al suo posto mi guarderei bene alle spalle e non più lontano di un palmo di mano, visti gli ormai noti inciuci e corteggiamenti in attesa di un machiavellico matrimonio, pur di non perdere il sovrano potere (fatto di candidature autoreferenziali, ribaltoni politici cercando di imporre esclusive candidature) che lo vedono e sentono molto vicino al Movimento 5 Stelle. Invito gentilmente l’ex Governatore a chiarire ai molisani il suo operato passato, e poi a noi tutti quello presente, perché la tecnica di innalzare sé stessi cercando di infangare gli altri non funziona più”.
Rivolgendosi alla consigliera Aida Romagnuolo, precisa il Presidente: ”Noto che è sempre puntale, precisa e quasi anticipatoria nello scrivere indefiniti comunicati stampa su quanto le accade intorno. Intorno perché vorrei ricordare al consigliere Romaguolo che ha registrato, in quindici mesi di legislatura, circa trenta ingressi presso Palazzo D’Aimmo. La Romagnuolo è troppo impegnata evidentemente a soprassedere sagre ed eventi come rappresentante dell’Assise regionale, senza averne titolo né ruolo. Invece credo che, se spendesse le stesse energie, investisse la stessa enfasi e lo stesso entusiasmo, che utilizza per esternare le continue e sterili polemiche su tutto, nell’attività di consigliere farebbe realmente il bene del Molise. Le ricordo che noi politici siamo chiamati a svolgere un ruolo istituzionale, ma ancor prima abbiamo un impegno morale e sociale come esempio di coerenza, onestà e chiarezza verso la comunità nella sua interezza. Tale compito deve essere svolto non solo a parole, ma attraverso la realizzazione di obiettivi ed ancor più attraverso azioni concrete. Pertanto, la invito ad ascoltare le reali istanze del territorio attraverso una segreteria presente e fattiva in Consiglio, partecipare agli incontri che chiedono la risoluzione di problematiche drammatiche come, gli ultimi organizzati e ai quali era assente, sul tema sanità ed emergenze lavoro ed a proporre una sua prima Proposta di legge da esaminare”.
“Capisco le difficoltà che incontra –incalza il Presidente – in quanto non ha un trascorso politico amministrativo nato dal basso ed affiancato ad una totale mancanza di “palestra politica”; mi spinge ancor più a sollecitarla a rinsavirsi quanto prima e a fare chiarezza su una posizione che la colloca all’interno della maggioranza o tra i banchi della minoranza, perché di “maggioranza che lavora in borghese” già ve n’è troppa”.
“Vorrei ricordare al consigliere Andrea Greco – conclude Micone – che le ragioni e le risposte non sempre sono nelle sue idee. Ho tenuto conto delle minoranze tanto quanto è stato fatto nel nominare per due volte di seguito due rappresentati del Movimento Cinque Stelle all’interno dell’Ufficio di Presidenza”.